mercoledì 16 luglio 2008

La Prestigiacomo non conferma l'incarico al sociologo De Masi.

Effetti dello spoil system: Domenico De Masi, sociologo e docente universitario, non è più il presidente del parco nazionale del Cilento. Il ministro per l'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha infatti accolto la lettera con cui De Masi, a maggio, aveva rimesso il proprio mandato nelle mani del nuovo governo. "Con lei ho avuto una conversazione molto cordiale" spiega De Masi, che è anche presidente della Fondazione Ravello, "È stato comune convincimento - aggiunge - che non ci fossero le condizioni per proseguire"
Soluzione diplomatica ma è evidente che il sociologo voluto dal governo Prodi - la cui nomina fu oggetto anche di polemiche - non rientri nella linea di sviluppo che la Prestigiacomo sta immaginando per il Cilento. Dopo i primi cento giorni da presidente del parco e all'indomani dell'insediamento dell'esecutivo Berlusconi, De Masi scrisse alla Prestigiacomo chiarendo un concetto: "Per sua natura, la carica da me ricoperta non è legata cronologicamente alla legislatura e al ministro da cui deriva. Reputo tuttavia giusto che, per cortesia personale e per correttezza professionale, io rimetta il mio mandato nelle sue mani". Nominato da Pecoraro Scanio, De Masi non è stato riconfermato nonostante avesse esplicitamente chiesto il placet governativo. "Il suo gradimento - aveva ribadito alla Prestigiacomo – rappresenta la condizione indispensabile affinché la presidenza del parco possa operare con la necessaria tranquillità e autorevolezza". Dalla Prestigiacomo è arrivato parere negativo. "Ma in attesa della decisione non sono stato certo con le mani in mano - commenta De Masi – e ho utilizzato questi ulteriori due mesi per portare avanti dei progetti. Non sarebbe stato giusto dare l'idea di pigrizia nell'impegno". Nelle intenzioni dell'ex presidente del parco del Cilento la volontà di attuare un programma quinquennale; agli atti dodici convention dedicate ai soggetti impegnati sul territorio. Esattamente dopo sette mesi (la nomina di Pecoraro Scanio era arrivata il 15 gennaio) lo stop alla presidenza De Masi. "Resta un rammarico - conclude il sociologo - il lavoro da compiere per una delle zone più belle della Campania poteva dare dei risultati importanti. Credo che per la regione sia giusto ribaltare la strategia di riscatto, partendo non unicamente da Napoli ma anche e soprattutto da zone come il Cilento".
di Salvo Sapio da Il Mattino