sabato 31 gennaio 2009

RavelloTyricon

La pagella del giorno.

Domenico De Masi. Voto 2-- ....e poi c'è chi vuole insegnare a comunicare!? Riteniamo, da sempre, giusto linkare tutti coloro che sono legati al territorio o siti che possono essere di interesse relativo per tutti. Per questo motivo cerchiamo di controllare periodicamente detti siti da noi indicati.
Nella verifica periodica che effettuiamo abbiamo notato che cliccando sul link scuoladiravello.com il risultato è un errore che sa tanto di sito inesistente o dominio non rinnovato.
La riflessione sorge spontanea: scuoladiravello.com ovvero scuola di management culturale "Lisa Mascolo" legata al Ravello Festival purtroppo è il ramo rotto del Mastercor e della S3Studium del caro presidente De Masi che ancora una volta (vista la completa inadeguatezza del sito del Ravello Festival - per non parlare di quello della Fondazione Ravello) sfiora lo zero in pagella, ancor più pesante, perchè nella materia di competenza.
Pertanto ci auguriamo che questo nostro pensiero arrivi a chi di competenza affinchè detta scuola sia degna del nome che porta...almeno nel rispetto dei suoi familiari. Vergogna.

RavelloTyricon


venerdì 30 gennaio 2009

Facciamo i conti in tasca al Ravello Festival

Questi i dati relati al Ravello Festival dal 2003 al 2008 inoltrati da un amico del "POGGIO".




Di seguito i dati relativi agli ingressi in Villa Rufolo


Nel caso in cui la Fondazione Ravello, la Direzione di Villa Rufolo o chi per essi, volesse confutare , integrare o dare relative spiegazioni a tali dati, siamo pronti al confronto.

Per ogni evenienza
indirettadalpoggio@gmail.com

Positano alla BIT con la Fondazione Ravello

Positano si lega alla Fondazione Ravello e sarà presente alla Bit con tre eventi. Con 350.000 euro la Fondazione Ravello è in Costiera Amalfitana e in Campania l´ente che ha ricevuto la maggior quota di finanziamenti dalle ultime determinazioni dell´assessorato al Turismo della Regione Campania tenuto da Claudio Velardi. "Giovanna Martano e Dario Scalabrini stanno facendo un ottimo lavoro in vista della BIT di Milano, che si terrà - come è noto - dal 19 al 22 febbraio. Sono molte le novità - dice l´assessore Claudio Velardi -.
La partecipazione della regione sarà organizzata unitariamente in uno stand di 1000mq, nel padiglione 5. Per la prima volta sarà strutturata tematicamente in:
• filiere turistiche (turismo termale, religioso, scolastico, culturale, archeologico, congressuale, artecard, mare, monti, musica e tradizione, cineturismo)
• destinazioni turistiche (isole, Napoli, Pompei – Stabia ed Ercolano, “Città Nolana”, “Città flegrea”, le “2 Costiere” Sorrentina ed Amalfitana, Salerno, Cilento/Vallo di Diano, Reggia di Caserta, Litorale domizio, provincia di Benevento, provincia di Avellino).
Nello stand sarà presentata, con un percorso ad hoc, la programmazione 2009 dei 6 viaggi. Si prevede poi un´area dedicata al “commerciale”, di circa 100 mq., a disposizione degli operatori accreditati.
I servizi in comune saranno: infopoint, ufficio stampa, saletta conferenze, guardaroba, deposito materiale cartaceo. Ad orari stabiliti, tutti i giorni, vi sarà la degustazione di prodotti enogastronomici campani. Ancora, stiamo organizzando una conferenza stampa della Regione, insieme ad Ennio Cascetta, nella quale presenteremo il progetto “Baia di Napoli”."
"Siamo soddisfatti di questa collaborazione - dice il sindaco di Positano Domenico Marrone -, la Regione Campania determinava i finanziamenti per le Fondazioni dove già si trovava come partner ed i tempi per costituire una Fondazione ad hoc per Positano non c´erano, con il professor Domenico De Masi abbiamo raggiunto un accordo per cui si faranno tre eventi nella nostra cittadina." Dunque una estensione di non poco conto quella che avrà il Ravello Festival in Costa d´ Amalfi quest´anno che dopo Atrani e Maiori farà ben tre eventi a Positano. "Saranno degli eventi specifici legati al Mito - spiegano dalla Fondazione Ravello -, su eventi adatti alle straordinarie caratteristiche di Positano e al turismo di qualità che ospita."
La Fondazione ha presentato una ricerca agli imprenditori, di cui già abbiamo parlato, partendo dal Mito a cominciare da Ulisse che si fermò proprio di fronte al magico arcipelago de I Galli ora di proprietà di Giovanni Russo, titolare anche del Sorrento Palace a Sorrento, che è fra i più entusiasti del progetto di una Fondazione a Positano.

Michele Cinque da www.positanonews.it

giovedì 29 gennaio 2009

Franano le perle della Costiera, è allarme.

L'articolo apparso giovedì 29 gennaio 09 sul Corriere del Mezzogiorno ci sembra quello che fotografa meglio la situazione. Tanta tanta indifferenza su problemi che esigono attenzione e risorse. La natura però su questo non fa sconti e spesso ci ricorda quali sono le priorità.
NAPOLI - «Nessuno manca all'appello». Ieri mattina il sindaco di Ravello Paolo Imperato, ha vissuto due ore di angoscia, dalle 7,30 alle 9,30, e questo giustifica il tono eccessivamente drammatico del suo annuncio: i duemilacinquecento abitanti di Ravello sono tutti salvi, la massa spaventosa di duecento metri cubi di terreno fradicio che si è staccata con un boato dal costone si è fermata in una stradina interpoderale, via Orso Papice scarsamente abitata, e non ha raggiunto la popolazione della frazione di San Cosma. La certezza dello scampato pericolo l'hanno data i cani della Protezione civile che poi sono intervenuti anche a Perdifumo. Tutto bene quel che finisce bene o, se piace di più, lo stellone ancora una volta ha funzionato, ma a sentire Secondo Amalfitano, ex sindaco della città e geologo molto presente sul territorio, gli abitanti della divina costiera sanno che non si può investire in eterno sulla fortuna: «Tutti gli standard di sicurezza sono saltati, siamo in balia degli eventi e quel po' di aiuto che garantiva la Comunità Montana non l'abbiamo più perchè è stata soppressa dal 1 gennaio. Siamo diventati un'isola staccata dal mondo e continuiamo a fare scempi». Se la costiera amalfitana erutta fango e detriti, quella sorrentina fa finta di dormire dopo i paurosi sussulti dei giorni scorsi. La situazione, invece, è pericolosa e ieri pomeriggio la Protezione Civile e il Genio Civile hanno effettuato un sopralluogo allo Scrajo, l'area più disastrata, dove sono in corso i lavori per la messa in sicurezza della vecchia galleria. Nei prossimi giorni saranno decisi gli interventi di somma urgenza e, quasi sicuramente, verrà chiamata in causa l'Anas che i tecnici di Vico accusano di negligenza. Frane, sempre frane, fortissimamente frane. A Ravello ma anche a Cetara dove la causa scatenante sarebbe stato il cedimento delle «macerine», i caratteristici muretti a secco che sono elementi stabili del paesaggio, ma soprattutto sono sentinelle sensibili in un territorio violentato dall'abusivismo marcio e non monitorato. I muretti a secco, infatti, sono drenanti e elastici così li definiscono i tecnici e «avvisano» quando il terreno sta per franare, perchè si «spanciano», si gonfiano.«I muretti sono una difesa importante- dice Luigi Ciancio autore di uno studio con Legambiente - che andrebbe ripristinata con urgenza», ma si sta perdendo insieme alla cultura dell'acqua che è un'altra spia importante: prima veniva conservata gelosamente dai contadini nelle cisterne, nei pozzi, perfino sotto il letto, ora, al contrario, quella pluviale viene raccolta in serbatoi e poi buttata contribuendo a rendere ancora più pericoloso il terreno. È la storia di sempre, insomma, dominata dall'inerzia. E dalla rassegnazione che fa dire agli abitanti delle due costiere: prima o poi tocca a noi. A Vietri sul Mare, che in pratica domina Cetara, qualche giorno fa è caduto un pezzo di costone accanto ad un'azienda di ceramiche.Nessuno è intervenuto e qualche giorno dopo, ieri mattina cioè, c'è stata la frana di Cetara. Siamo obbligati a pensare male. Proseguiamo. Altri smottamenti si sono verificati a Minori, dove sono state sgomberate undici persone dopo il crollo di una terrazza coltivata a limoni, e a Polla nel Cilento. Il traffico, naturalmente, è dovunque in tilt, ma squadre di tecnici sono da ieri mattina al lavoro per rattoppare la situazione in vista del week end. Il capitolo più controverso è, come al solito, il dopo-frane. Angelo Di Rosario, presidente dei geologi salernitani per tre lustri, è esplicito nella denuncia: «Lo dissi a Barberi all'indomani dell'alluvione di Sarno, e lo ripeto dopo gli allarmi di quest'inverno straordinariamente piovoso (300 millimetri, una quantità record di piogge): bisogna assumere giovani geologi, magari con contratti a termine, con la consegna di presidiare giorno e notte il territorio. E' l'unica difesa, a Sarno l'hanno fatto, speriamo che si regolino allo stesso modo per le due costiere. Il primo allarme lo lanciai tredici anni fa in un convegno ad Ischia: tutti concordarono, nessuno ha fatto niente». Sugli interventi di somma urgenza il geologo è ancora più esplicito: «Tutto quello che c'è da fare è scritto nel Piano stralcio dell'Autorità di bacino destra Sele. L'area a rischio è stata divisa in quattro classi, la costiera è la più esposta ed è contrassegnata con la sigla P4». Il piano prevede interventi per l'ingaggio dei massi in bilico, la bonifica dei valloni e l'installazione di reti metalliche. Niente di straordinario, come ribadisce Secondo Amalfitano, ma è la manutenzione minima che può salvare quello che resta del mirabile equilibrio della costiera. «Per vincere la partita, però, bisogna abbattere i muri, non i muretti, del municipalismo e avviare una politica comprensoriale. I Comuni, invece, se ne infischiano e ognuno va per la sua strada». In attesa della prossima frana.

Carlo Franco

RavelloTyricon

Amici di Ravellotyricon, date le innumerevoli richieste pervenute via e-mail, siamo disposti ad ospitare sul nostro blog tutte le vostre eventuali nuove pubblicazioni.

Ad ogni modo vi ringraziamo anticipatamente per il vostro positivo/negativo riscontro, ricordandovi il nostro indirizzo email:

indirettadalpoggio@gmail.com

Cordialmente QUELLI DE "IL POGGIO"

martedì 27 gennaio 2009

RavelloFestival 2009 ... dopo le polemiche le anticipazioni!

Dopo tante polemiche, alcune sacrosante altre meno, sul sito del RavelloFestival appaiono le prime anticipazioni sul programma. Vorremmo segnalare che il sito della Scuola in management culturale "Lisa Mascolo" non funziona. Il direttore della scuola o la sua assistente, che ci risulta essere di Ravello, ci spiegasse il perchè e come sta reclutando le nuove leve. Una mezza idea ce l'abbiamo...
o
L’edizione 2009 del Ravello Festival esibisce una ricca ghirlanda di occasioni. Il filo che tiene insieme, in modo suadente, ma non costrittivo, le perle di questa ghirlanda, evocando un wagneriano Leitmotiv, è il tema del Coraggio. L’edizione 2009 del Ravello Festival si svolgerà dal 26 giugno al 27 settembre prossimi e sarà, come quelle succedutesi dal 2003 ad oggi, articolata in otto sezioni: Sinfonica & Danza, Tendenze, Cameristica, Passeggiate Musicali, CineMusic, Arti Visive, Formazione, ed Eventi Speciali.
Sono circa 120 gli appuntamenti che compongono il cartellone di un festival tra i più lunghi ed articolati d’Europa. A tenerne idealmente insieme i contenuti sarà il tema conduttore del Coraggio, straordinariamente avvincente ed attuale.
Raffinatezza, solarità, eccellenza dei contenuti, perfezione organizzativa, armonia, sorpresa, esclusività, creatività, tolleranza e soavità sono, da sempre, le parole chiave intorno alle quali ruota il Ravello Festival. Aumenta, quest’anno, il numero degli eventi destinati allo spettacolare palco sul Belvedere di Villa Rufolo, cornice privilegiata della manifestazione. Ai luoghi tradizionali, del Festival, si aggiungono tuttavia altre sedi affascinanti: come Villa Cimbrone, per il teatro, e i Giardini della Principessa, per gli incontri riservati alla letteratura e alla scienza.
Con Rai Trade, Ravello Festival firmerà a quattro mani alcuni eventi speciali con il marchio “Melò around the world” e ospiterà un grande convegno con i sovrintendenti dei principali teatri europei. Si consolidano, poi, le partnership con EuroArts (che nell’edizione scorsa fu alla base del doppio straordinario evento Barenboim), con il Teatro di San Carlo e con l'Accademia Chigiana di Siena.
Nuovi talenti e artisti affermati, grandi letterati e scienziati prestigiosi gareggeranno per esplorare il tema del coraggio da 120 punti di vista. Uno sguardo particolare alla musica russa, da Caikovskij a Rachmaninov, sarà consentito dalla presenza di direttori e solisti del valore di Jeffrey Tate, Marc Albrecht, Maxim Shostakovich, Lars Vogt e Ivo Pogorelich.
Inevitabile, poi, l'attenzione alla musica di Wagner, visitatore illustre di Ravello nell'Ottocento e nume tutelare della manifestazione. Molte orchestre di consolidata fama e complessi giovanili emergenti assicureranno al Ravello Festival il fascino delle grandi occasioni. Si conferma la tradizione del concerto all'alba del 10 agosto.
Ma il tema del Coraggio sarà esplorato anche nella Sezione CineMusic diretta da Lina Wertmuller (che si avvarrà anche della presenza di Michael Nyman, autore di grandi musiche da film), in quella di Arti Visive, diretta da Achille Bonito Oliva, con la sorprendente mostra "Madre Coraggio", e nella sezione VideoClip.
Una grande retrospettiva di Richard Ginori renderà preziosa la sezione del design, diretta da Claudio Gambardella. Per gli appassionati della danza un evento d'eccezione: per la prima volta una retrospettiva mette insieme, in due serate, i grandi capolavori del XX secolo firmati dai maggiori coreografi dell'epoca, da Massine a Bejart. A dare forma a questo dittico esclusivo saranno i primi ballerini dei principali teatri del mondo.
I protagonisti della grande letteratura italiana e straniera e i finalisti del Premio Campiello si alterneranno con astrofisici, neurofisiologi e psicanalisti per esplorare il coraggio e la paura dal micro-universo dell'animo umano al macro-universo delle galassie. Tra gli ospiti annunciati, David Grossman e Erri De Luca. Ricco programma anche per i ragazzi e i giovani, protagonisti di due appuntamenti sul Belvedere e di una grande festa notturna sulla spiaggia di Positano.
Ancora qualche anticipazione dal ricco programma 2009. Citiamo almeno l'inedito duetto formato da due jazzisti illustri come Chick Corea e Stefano Bollani (11 luglio); un omaggio di Gioele Dix a Giorgio Gaber; il recital di canzoni napoletane sul Coraggio affidato a Massimo Ranieri; un ciclo di manifestazioni su Edward Morgan Forster con la lettura di "Storia di un panico"; il progetto disegnato per Ravello in esclusiva da Ludovico Einaudi; la maratona di pianoforte solo destinata a far scoprire molti giovani talenti del repertorio di frontiera; lo spazio raffinato dedicato ai maggiori interpreti di musica contemporanea ed il nuovo interesse concesso al teatro.

lunedì 19 gennaio 2009

La pagella del giorno.

Emiliano Amato. VOTO 4. Dopo la nascita del Consorzio degli operatori economici di Ravello e Scala, avvenuta nei giorni precedenti il Natale il consigliere-giornalista-scrittore, da sempre sulle "novità", comunica, esattamente dopo un mese attraverso il "Vescovado"i primi obiettivi del Consorzio già definiti in fase di costituzione e delle assemblee che la hanno preceduta.
Tempismo perfetto.

mercoledì 7 gennaio 2009

Caos rifiuti, rimborsi a ristoranti e hotel.

Arriveranno anche a Salerno i contributi regionali per riparare, almeno in parte, ai danni che l'emergenza rifiuti ha riversato sul comparto turistico. Nell'elenco di alberghi, ristoranti e agenzie di viaggio ammessi al rimborso ci sono 242 società salernitane, di cui diciotto nella città capoluogo. La Regione le ha inserite nell'elenco anche quando nella loro zona di rifiuti in strada non ve ne sono mai stati, sul presupposto che l'immagine negativa rimbalzata in tutta Italia e all'estero abbia fatto di tutta la Campania un unico "fascio", scoraggiando l'arrivo di turisti anche in aree immuni dal disagio.
Il sostegno regionale consiste nel rimborso dei contributi previdenziali sostenuti dal dicembre 2007 al marzo 2008. Quattro mesi di versamenti che le imprese turistiche si vedranno restituire, a patto che nel successivo quadrimestre maggio-agosto abbiano mantenuto i livelli occupazionali, senza chiudere i battenti e senza licenziare personale. E' questo requisito che gli ammessi al beneficio sono chiamati a certificare nelle prossime settimane, perché l'ammissione al contributo si concretizzi nella materiale erogazione di fondi.
Nel complesso lo stanziamento regionale è di 15 milioni e 500 mila euro, quanti ne basterebbero per rimborsare i versamenti previdenziali a tutte le 1247 aziende che hanno superato la selezione. Ieri ne è stato diramato l'elenco sul Burc (il bollettino ufficiale della Regione), accompagnato dal modulo per l'autocertificazione sui livelli di occupazione. Le richieste erano state 1409, di cui 160 escluse perché appartenenti a categorie non previste dal bando (come bar e agriturismi), due rinunciatarie e quattro giunte dopo la scadenza del 30 aprile (tra cui l'albergo Italia di Salerno). Nelle ammesse ci sono piccole imprese e nomi prestigiosi. Alberghi come il Baia di Vietri e il Saraceno di Amalfi, catene quali McDonald's, la pizzeria Trianon e ristoranti del calibro di Chez Black a Positano

martedì 6 gennaio 2009

Accuse ingiustificate sul Festival di Ravello - La Repubblica ed. Napoli 04 01 09

Un gruppo di intellettuali replica a Bottiglieri del Pd
Siamo i responsabili delle otto sezioni artistiche e dei quattro settori operativi del Ravello Festival. Qualche giorno fa, in un lungo intervento pubblicato su "Repubblica", Antonio Bottiglieri responsabile della comunicazione e dello spettacolo per la segreteria regionale del Partito democratico, esprimeva una serie di considerazioni personali a proposito delle politiche culturali attuate in Campania.
Non intendiamo entrare nel merito del suo discorso complessivo. Ma ci preme fare chiarezza su un passaggio nel quale Bottiglieri, dopo avere descritto l'ingloriosa fine del cosiddetto «risorgimento napoletano» (ma non era «rinascimento»...?), vi coinvolge sconsideratamente il Ravello Festival, sommando in poche righe un numero enorme di inesatte allusioni.
Ecco il passaggio in questione:
«E del festival wagneriano di Ravello con il permesso del ministro Brunetta, vogliamo parlare? LaRegione Campania ha il merito indiscutibile di averlo sostenuto,anche attraverso la spesa per la costruzione dell'auditorium e per l'acquisto di Villa Episcopio. Ma ora anche Ravello rischia, nonostante l'eroico sforzo dell'attuale amministrazione comunale, di fare la stessa fine del risorgimento napoletano, se non vengono rispettate regole di democrazia e di qualità».
Certo che ne vogliamo parlare. Ma con cognizione di causa e onestà intellettuale. E senza nessun bisogno di tirare in ballo il ministro Brunetta, che comunque fa parte del consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello insieme ad altre 12 prestigiose personalità: due ministri del Governo Ombra, il direttore generale dei Beni culturali, il direttore generale dell'Ept di Salerno, il presidente e il direttore generale della Fondazione Monte Paschi di Siena, il presidente della provincia di Salerno, il vicesindaco di Ravello e quattro stimatissimi professori universitari. Prima di tutto, il festival wagneriano non esiste più dal 2003.
Da quell'anno, infatti, il festival dedicato a Wagner è stato sostituito da un progetto culturale di più ampio respiro che, alla musica sinfonica e cameristica, ha affiancato le arti visive, il cinema, la danza, il jazz, la letteratura, la scienza e il design. Il Festival è gestito dalla Fondazione Ravello a cui afferiscono la Regione, la Provincia, il Comune, la Fondazione Monte Paschidi Siena, la Sovrintendenza e l'Ept di Salerno. In sinergia con il Festival, la Fondazione gestisce la Villa Rufolo e la Scuola internazionale di management culturale. Si tratta, insomma, di un solido organismo che onora la Campania con la sua efficienza, la sua competenza, la sua trasparenza. Un organismo universalmente apprezzato, al punto da ricevere, nel 2005, l'ambìto Premio Leonardo, conferito dalla Presidenza della Repubblica, dalla Confindustria e dall'Ice.
Un organismo che lo stesso Bottiglieri deve stimare molto, se ha tentato di entrarvi come consigliere, senza riuscirvi. Il Ravello Festival, con i suoi quattro mesi di programmazione (nel 2008), è ormai il più vasto d'Europa. Il 68 per cento dei fondi necessari per finanziarlo proviene da sponsor privati. Nel 2003 ebbe 16.000 spettatori, aumentati di anno in anno fino a toccare le 70.000 presenze nell'ultima edizione, che ha visto esibirsi 800 artisti provenienti da 15 Paesi. Il 45% degli spettatori è composto da stranieri, a conferma della imponente ricaduta turistica esercitata dalla manifestazione.
A Wagner genius loci musicale, il Ravello Festival tuttora intitola la sua sezione sinfonicae rivolge attenzione privilegiata, come testimonia la doppia presenza in Villa Rufolo, meno di cinque mesi fa, di Daniel Barenboim e della West Eastern Divan Orchestra. Il primo - sarà bene ricordarlo - è il direttore che mille milioni di telespettatori, collegati da 50 Paesi, hanno potuto apprezzare giusto due giorni fa nel mitico concerto viennese di Capodanno. La West-Eastern è un ensemble straordinario, che si è esibito in Italia solo due volte: alla Scala e, appunto, a Ravello.
La critica e il pubblico hanno confermato di anno in anno l'apprezzamento verso il Festival e verso l'operato complessivo della Fondazione, che si èattivamente distinta anche nella lunga battaglia per assicurare a Ravello e al suo Festival un indispensabile auditorium, progettato dal grande architetto Oscar Niemeyer e finanziato dalla Regione Campania con fondi europei. Oggi l'Auditorium sta per vedere la luce, e sarà proprio il Comune di Ravello a deciderne sorti e affidamento, in piena autonomia dal Festival.
Tutt'altra storia è quella di Villa Episcopio, acquistata dalla Regione e assegnata al Comune, senza nessun collegamento con il Festival e con la Fondazione. Come fa, dunque, Bottiglieri ad accomunare le sorti del Festival (ex wagneriano) a quelle del cosiddetto «risorgimento napoletano, miseramente crollato - sono parole di Bottiglieri - sotto i colpi dei capibastone»? Dov'è il nesso tra la storia di un fallimento apparentemente conclamato equella di un Festival che in sei anni ha visto aumentare costantemente le presenze di pubblico, gli incassi, i riscontri ottenuti dai media nazionali e internazionali? Dove sarebbe, ancora, il mancato rispetto «delle regole di democraziae di qualità» di cui parla Bottiglieri? Forse nel rendere visibile ogni dettaglio della struttura del Festival anche sul sito internet? Nel regolare ogni propria decisione su un doppio organo di controllo (consiglio di amministrazione; consiglio di indirizzo) formato da personalità di primo piano del mondo culturale e politico, in rappresentanza di tutte le istituzioni che afferiscono alla Fondazione? Nell'aver disegnato una struttura organizzativa aziendale in cui ognuno possa contare su un mansionario dettagliato e conoscere le retribuzioni di tutti gli altri? In cui le scelte artistiche vengano condivise da un team di direttori? Nell'aver portato ostinatamente avanti la scelta di regalare a Ravello un gioiello architettonico come l'auditorium, senza alcuna garanzia di poterne esercitare la gestione? Onestamente sfuggono le ragioni alla base dei sospetti insinuati da Bottiglieri. Al quale consigliamo, peraltro, di attraversare in questi giorni il tunnel che conduce alla piazza Duomo di Ravello. Lo troverà tappezzato di manifesti con le facce e i nomi di quegli artisti e intellettuali - solo alcuni tra i maggiori, per mancanza di spazio - che dal 2003 al 2008 hanno dato lustro al Festival, alla Fondazione, a Ravello, alla Campania: da Ashkenazy, a Bejart, da Gergiev a Bill T.Jones, da Baricco a Scalfari, da Kiarostami a Bolle, da Florio a Servillo, dalla Martha GrahamDance Company a Marsalis, dalla Mullova alla Ubs Orchestra, da Uto Ughi a Waltraud Meier e al già citato Barenboim. Senza dire delle prestigiose mostre curate da Achille Bonito Oliva (e, prima di lui, da Cesare de Seta), gratificate dalle presenze di artisti di fama mondiale e dei direttori di alcuni tra i maggiori musei del mondo.
Non è semplicemente una parata di star, quella che riportiamo, ma una prova significativa dello sforzo che tutti noi, in quanto staff del Ravello Festival, stiamo portando avanti affinché questo evento non corrisponda a uno spot effimero e provinciale ma a un progetto culturale di livello internazionale.
Non è dunque chiaro perché mai sarebbe eroica la resistenza che Bottiglieri attribuisce all'amministrazione comunale di Ravello nei confronti del Festival. Pochi giorni fa l'associazione albergatori di Ravello e Scala così scriveva al presidente della fondazione:
«Il Ravello Festival è divenuto per noi, anno dopo anno, elemento fondamentale e trainante. Grazie ad esso, siamo riusciti, in questa difficile stagione ormai all'epilogo, ad arginare i cali di presenze, che altrove sono stati sicuramente più significativi.L'immagine e la notorietà della nostra città vanno affermandosi sempre più grazie al forte impegno passionale per il costante miglioramento della qualità e dei servizi delle nostrestrutture,maanchegrazie a ciò che la Fondazione ha fatto in questi anni, permettendoci ilraggiungimento di prestigiosi riconoscimenti».
Se il Festival arricchisce culturalmente ed economicamente l'intera Costiera, perché mai il Comune, socio della Fondazione, dovrebbe fare uno sforzo per remare contro un'iniziativa così meritoria? Le poche forze positive che operano nella nostra sventurata regione hanno un disperato bisogno di cooperare, non di contrapporsi. Il tentativo maldestro con cui Bottiglieri, responsabile della comunicazione e dello spettacolo per la segreteria regionale del Pd, cerca di aizzare il conflitto tra la Fondazione, il Festival e il Comune, è una ennesima prova del degrado culturale in cui sono caduti certi lugubri personaggi in cerca di autore.

(Luigi Amodio, Achille Bonito Oliva, Aurelio Canonici, Daniele Cipriani, Francesco Durante, Antonio Fraulo, Claudio Gambardella, Barbara Maussier, Maurizio Pilone, Manuela Rafaiani, Carlo Torlontano, Stefano Valanzuolo, Antonio Vuolo, Lina Wertmuller).