lunedì 29 giugno 2009

Riflessione.

Fermarsi un attimo e capire cosa succede ci sembra più che mai opportuno. Tra le tante riflessioni che abbiamo fatto la più importante è: ci vogliamo veramente così male?
Non sappiamo chi realmente legga questo blog, non sappiamo chi commenta, non sappiamo nemmeno chi ci manda seganalazioni e riflessioni, sappiamo però che c'è tanta cattiveria. Speriamo, a questo punto, solo delle poche persone che ci leggono.
In ogni cosa ci sono delle zone d'ombra. Nelle campagne elettorali, nelle organizzazioni, nella vita quotidiana. Non lo si può certo negare. Ma criticare, criticare, attaccare solamente, mettersi gli uni contro gli altri è veramente la soluzione dei nostri problemi?
Abbiamo cercato di segnalare delle cose che secondo noi potevano essere di sprone al confronto. A volte in modo neutrale, a volte in modo ironico, a volte con post bipartizan a volte partizan, crediamo di aver agito, nè più nè meno come agisce qualsiasi individuo in una comunità. Con simpatie, con antipatie, a volte abbiamo scritte cose sensate, a volte insensate. Insomma abbiamo agito "umanamente", passateci il termine.
Abbiamo sempre difeso a spada tratta l'anonimato. Perchè credevamo che ci si potesse confrontare civilmente senza il peso delle amicizie o delle appartenenze, con lealtà e rispetto. Ora, ci chiediamo e vi chiediamo, abbiamo fatto bene? Abbiamo fallito?
Un semplice blog, certo, non significa granchè per il mondo ma noi, noi ravellesi, siamo ancora capaci di rispettarci?
Quello che ci stiamo chiedendo è: continuare o chiudere questo blog. Perchè? Perchè continuare così non serve a niente. Non serve al confronto, non serve a noi, non serve a voi.
Ce lo chiediamo e ve lo chiediamo in serenità.
Commenti cattivi, volgari, attacchi personali, a Ravello siamo capaci di altro?
Sicuramente si ma se questo blog è diventato solo questo, allora no.
Incassiamo il fallimento e amici come prima.
Amici, perchè noi del Poggio siamo amici, amici veri, che, nella diversità delle opinioni, si confrontano, si mandano a quel paese ma sempre nel rispetto reciproco.
A voi...

mercoledì 24 giugno 2009

Sorry

Chiediamo umilmente scusa...ma il servizio notifiche era fuori uso...

venerdì 19 giugno 2009

42 Volte Felice

Dopo i messaggi di ringraziamento formulati dai tre candidati locali, corre l’obbligo, anche per me, di rivolgere i più vivi sentimenti di gratitudine a coloro i quali hanno creduto nel mio nome, ma soprattutto nel mio cognome.

Al termine di una estenuante campagna elettorale condotta col piglio di sempre, rimango FELICE. Delle 48 preferenze accordatemi e che quacuno, durante le operazioni di scrutinio,volevano per forza rendere nulle.

Un grazie particolare è rivolto ai miei rappresentanti che, fino alle 3 del mattino seguente lo spoglio, hanno vigilato perché tutto andasse nel verso giusto.

Nonostante tutto, solo 14 voti non mi ha permesso di sedere in parlamento Europeo. Questo risultato non è da leggere come una sconfitta, anzi. E chi mi conosce sa che sono Felice. Mastronzo.

Felice Mastronzo

mercoledì 17 giugno 2009

Prodotti tipici al parcheggio...

L’Amministrazione comunale ha avviato una sperimentazione per la vendita diretta di prodotti agricoli da parte degli agricoltori aventi i requisiti di legge.L’attività di vendita sarà svolta nella prima piazzola del parcheggio di Piazza Duomo, con frequenza giornaliera, dalle ore 8,30 alle ore 20,00....

questo il link per avere
MAGGIORI CHIARIMENTI:



Accorrete numerosi...

venerdì 12 giugno 2009

Conferenza stampa di presentazione Ravello Festival... manca qualcuno!

Roma, 11 giu. - (Adnkronos) - Investire, in tempi di crisi su arte e cultura, le risorse fondamentali del nostro paese: per farlo e' necessaria una buona dose di "Coraggio". E' quanto ha detto il Antonio Bassolino richiamando il leit motiv del Festival di Ravello 2009 presentato questa mattina a Roma nella sede della Regione Campania da Domenico De masi - presidente della Fondazione Ravello nata nel 2003 e anima da oltre 30 anni della manifestazione - dal Direttore generale Stefano Valanzuolo e "last but not least" per la sua inesauribile energia creativa, da Lina Wertmuller direttrice dela Sezione Cinemusic.
Un format, quello della costiera amalfitana, che senza rinnegare la tradizione cameristica di stampo wagneriano,mira alla multidisciplinarieta': otto le sezioni in programma (dalla musica sinfonica alla danza, dal cinema alle arti visive, dal teatro-novita' assoluta della rinnovata edizione - al design) piu' di di 100 eventi nell'arco di 5 mesi e la presenza di 800 artisti da tutto il mondo. Sono i numeri dell'appuntamento internazionale che, in un susseguirsi quotidiano di eventi, prendera' il via - dal palco a strapiombo su uno dei panorami piu' belli del mondo - il 26 giugno, con il ritorno di Jhon Axelrod alla direzione dell'orchestra del Teatro di San carlo e con al pianoforte Ivo Pogolerich. Da non perdere il debutto campano del grande violinista Vadim Repim e nella notte tra il 10 e l'11 il tradizionale concerto all'alba, uno dei piu' noti del Festival, oltre che tra le bacchette d'eccezione, Jeffrey Tate.Tra le novita' di quest'anno per il Jazz, attesissimo il duo Corea- Bollani che prima volta assoluta sul palco, daranno vita , a colpi di piano, non ad una sfida, quanto piuttosto ad uno scambio tra le sonorita' del jazz fusion di Chik e quelle del giovane compositore Bollani, divenuto famoso a livello internazionale per le sue sperimentazioni.
Unprogramma ambizioso, con un budget di circa 2 mln e mezzo di euro (quello messo a disposizione dalla Fondazione per i due terzi privata, monte dei Paschi e solo un terzo pubblica, regione provincia e comune ), che punta come sottolineato De Masi anche a "destagionalizzare" il festival, obiettivo reso possibile dall'acquisizione di spazi come Villa Episcopio- nota ai piu' per essere stata residenza estiva di Jackeline Kennedy,ma anche sede luogotenenziale di Vittorio Emanuele - e dell'Auditorium di Niemeyer, prossimo all'inaugurazione, il cui progetto donato dall'archistar di Brasilia, era rimasto bloccato per anni. Nella intenzione dei promotori insomma , fare musica e non solo 365 giorni l'anno, puntando anche alla formazione, una scuola di managemant culturale consentira' a giovani di tutto il mondo di studiare e lavorare a Ravello con docenti d'eccezione : per il cinema Lina Wertmuller. Una sezione giovane che gioca ancora il "ruolo del parente povero"- ha detto la regista-ma in crescita perche' l'obiettivo e' quello di coltivare la bellezza, dell'arte del cinema, storica e paesaggistica, come il "petrolio" del nostro paese.

lunedì 8 giugno 2009

L'urna ha detto...

Salvatore Di Palma Ulisse 642 voti
Salvatore Di Martino 436 voti
Gerardo Russo 144 voti

FELICE MASTRONZO RESTA FUORI DALL'EUROPA!



Per "14" voti non raggiunge la soglia del 4%.
Qualcuno ha tradito!




sabato 6 giugno 2009

giovedì 4 giugno 2009

Riceviamo e pubblichiamo - da Frodo Beggins

Sembra strano me è vero.
Che il comune di Ravello sia in bancarotta? Aveva promesso ad alcuni concittadini di far pubblicare un libro di cultura su Ravello e alla fine (dopo che tutti avevano lavorato su quel progetto per un anno) ha risposto che non aveva soldi.
Bella storia, vero? E' assurdo, ma è tutto vero.
Un tempo gli enti pubblici affidavano lavori alle ditte che prendevano solo soldi e non eseguivano i lavori. Ora è tutto il contrario. Politici inesperti e bravi solo a far promesse prima hanno fatto finta di commissionare il lavoro e poi se ne escono con la frase che "non hanno soldi".
Cercate conferma e vedrete che è vero.

lunedì 1 giugno 2009

Il mito di Ravello affoga nei veleni. (stiamo affogando !!!)

Guerra per gestire l'auditorium di Niemeyer "Il Comune vuole distruggere questo miracolo"

di Giuseppe Salvaggiulo (inviato de La Stampa)



Per farsi la guerra non c'è posto al mondo meno adatto di Ravello perla della costiera amalfitana, "heaven on earth" - paradiso in terra - come scrivono gli americani sui libri degli ospiti negli alberghi, infonde solo armonia. E non a caso ha ispirato, nei secoli, Richard Wagner e Gore Vidal, Greta Garbo e Jackie Kennedy. Eppur si litiga. Accade da dieci anni e ora, quando pareva giunto il tempo della pace, hanno ricominciato come e più di prima. II campo di battaglia è sempre uno spicchio di terra su cui tra due mesi sarà pronto l'auditorium disegnato da Oscar Niemeyer. Ogni città al mondo sognerebbe un'opera firmata dal grande architetto brasiliano. Ravello, 2500 abitanti, l'ha avuta gratis. Progetto regalato da Niemeyer, lavori finanziati con 19 milioni dall'Ue. Ma qui, anziché far festa, si fa la guerra. Prima la contesa riguardava la costruzione dell'auditorium, contestata con decine di ricorsi, esposti, appelli. Adesso ci si divide sulla gestione: chi l'ha voluto, la Fondazione Ravello ne è esclusa. Chi l'ha osteggiato, il Comune, ne rivendica l'esclusiva. II rischio è che l'opera chiuda prima ancora di essere inaugurata. "Se tornassi indietro non ricomincerei questa avventura per nessuna ragione al mondo", sospira Domenico De Masi. Sociologo di fama, assessore alla Cultura negli Anni 90, ora presiede la Fondazione Ravello che organizza il festival e ne ha decretato il salto di qualità negli ultimi anni. "Abbiamo fatto di Ravello un piccolo posto svizzero con cordialità mediterranea, scegliendo un turismo internazionale, colto e ricco. Un miracolo", spiega. Il 42 per cento dei visitatori è straniero. Su 18 hotel, 5 sono a cinque stelle. "Ma da ottobre fa freddo, gli alberghi chiudono. Così nel 2000 ci venne l'idea dell'auditorium per farli lavorare d'inverno, con eventi culturali e convention, sul modello di Cernobbio". Fu De Masi a contattare il suo amico Niemeyer, che immaginò l'auditorium senza mai essere stato qui, tratteggiò uno schizzo visionario e lo regalò. Oggi quello schizzo, sorta di grande occhio di cemento e vetro spalancato sul golfo di Salerno, è diventato realtà: 400 posti a sedere, piazza panoramica, garage sotterraneo. Fin qui sembra una fiaba. Da qui in poi cominciano i paradossi. Per rendersene conto basta un aperitivo in piazza con Salvatore Di Martino, uomo forte della giunta comunale (fa il vicesindaco solo perché non poteva più fare il sindaco) e storico avversario dell'auditorium: "È un'opera inutile. Portare qui le convention? Una cretinata. Il progetto di Niemeyer? Abbastanza carino, comunque meglio nel plastico che nella realtà". Due anni fa, con lo slogan "No all'auditorium", Di Martino ha vinto le elezioni per 14 voti contro Secondo Amalfitano, sindaco uscente e sponsor dell'opera, che ora lavora nella Fondazione. Tra i due ci sono vecchie ruggini. Anni fa Amalfitano contribuì all'arresto di Di Martino, allora sindaco. Ora Di Martino ha chiesto alla Fondazione di cacciare il rivale, il quale protesta: "Mi stanno mobbizzando, vogliono la morte di Ravello". L'ultima puntata di questa infinita telenovela va in scena in questi giorni. L'auditorium è pronto e la Fondazione chiede al Comune di gestirlo: "Voi non lo volevate, noi sì e inoltre abbiamo le competenze giuste". Giammai, risponde il Comune: la proprietà è nostra e anche se eravamo contrari, ora non rinunciamo al "giocattolo". Cioè mezzo milione di euro l'anno di contributi pubblici, una quindicina di assunzioni più il business di bar e garage. Paradosso nel paradosso: il Comune è socio della Fondazione, insieme a Provincia, Regione e Montepaschi, ma con la Fondazione non vuole più collaborare. Separati in casa (e non solo in senso figurato: la sede della Fondazione è del Comune). Nell'ultimo anno De Masi ha scritto al Comune 8 lettere. "Nemmeno gli rispondo più", chiosa il vicesindaco. "De Masi pensi al festival, l'auditorium siamo in grado di gestirlo da soli". Tra i due corre un'antipatia palpabile. "De Masi ha portato qui Niemeyer? E io portai Gore Vidal, dandogli la cittadinanza onoraria, quando in Comune dicevano: no, è frocio". Per l'inaugurazione De Masi vuole invitare Napolitano e il presidente brasiliano Lula. Il Comune non ci pensa neanche e ha chiesto 400 mila euro per una tre giorni di concerti. La Regione, infastidita dalla diatriba, ha bloccato i fondi. Risultato: tutto fermo. Il Comune non ha i soldi per fare da solo. La Fondazione, sovvenzionata dal Montepaschi, ce li avrebbe ma è tagliata fuori. Dell'inaugurazione nulla si sa. La gestione, partendo così in ritardo, sarà fallimentare, almeno nei primi anni. E il grande occhio di Niemeyèr, anziché aprirsi sul mare, rischia di rimanere malinconicamente chiuso su Ravello.



3 domande a: Claudio Velardi, assessore della Regione Campania al Turismo e ai Beni Culturali, come vede l'ennesima querelle sull'auditorium ?
"L'auditorium è un progetto grandioso, non è vero che è inutile. Ma bisogna gestirlo bene. Il Comune ha l'hardware, cioè la proprietà; la Fondazione ha il software, le competenze. Da soli, non combinano niente. Bisogna trovare una soluzione".
Finora non ci sono riusciti. E al centro di tutto ci sono rivalità e vecchi rancori tra l'ex sindaco e l'attuale vicesindaco.
"Si tratta di una baruffa non rimediabile tra due piccoli maggiorenti locali che si sfidano come Montecchi e Capuleti. lo intanto ho sospeso i fondi: serve buon senso, tutti facciano un passo indietro".
Qual è il rischio?
"Che l'auditorium diventi un'altra cattedrale nel deserto. Qui i fondi europei si spendono per restauri e opere pubbliche importanti, ma senza pensare al dopo: come gestirli, come renderli produttivi? Nessuno ci pensa prima, e dopo è troppo tardi".

sabato 30 maggio 2009

Vota e fai votare...

COLLEGIO 2 AMALFI

AMALFI, ATRANI, CETARA, CONCA DEI MARINI, FURORE, MAIORI, MINORI, POSITANO, PRAIANO, RAVELLO, SCALA

Per Angelo VILLANI Presidente
Pd
Antonio De Luca
Lista Presidente Salvatore Di Martino
Giovani Lucio Pasquale Amatucci
Popolari Casimiro Di Crescenzo
LD Franceschina Pisani
Verdi Marco Russo
Prc Rosalba Sorrentino
Idv Gerardo Russo
Socialisti Pasquale Apicella
Sinistra Domenico Marrone

Per Edmondo CIRIELLI presidente
Pdl
Salvatore Di Palma
Fp Vincenzo Mammato
ApC Gaetano D’Emma
Meda Giovanni Rossi
Centro Luigi D’Uva
Dfc Francesco Fusco
Apl Andrea Cretella
Nuovo Psi Matteo Bottone
Mpa Fulvio Mormile
La Destra Alessandro Russo
As Maria Pironti
AdC Giuseppe Fusco
Udeur Antonio Milo
Udc Giuseppe Lembo
Dc Alfredo Ventura
Mpi Chiara Gambardella
Lega Sud Rachele De Luca

Per Antonella BUONO Presidente
Il Sole Antonio Piscitelli

Valerio TORRE Presidente
Al. Comunista Mario Ricciardiello

Le candidature non sono nell'ordine che troveremo sulle schede

giovedì 21 maggio 2009

domenica 17 maggio 2009

Arrivano i Poeti!!!


So passat chiù e tre ann
Ca decive quanta cos cà facimm
tu stai ancora festeggiann
nuje sti cose nun e verimm

Tu e vint si sagliut te si assettat
chillat e pers e nun se dà pace
vo capì addo è sbagliat
nuje invec simm carut dalla padella alla brace

dint a fest e parlat e qualità
batate bene nessuno se la prenda
per gli anziani cibo e solidarietà
ma non dirmi che pure chist'ann stamm sott a na tenda?

L'auditorium brasiliano copriva torello
l'ostacolavi nun o vuliv fa fa
ci dicevi: "è un mostro rovina Ravello"
mo o tien dint e mane nun sai che fa

Qual Surrient amalfi e Positan
Stu paese c'ò invidia o munn
Facite ambress passat a man
Sino cu vuje finimme a funn

O Sapimm ca tu nun si capace
A voglia e parlà o sann pur e pret
Anche se qui tutto tace
A cummannà è chill che te sta arret

O' Poeta


OBBLIGO DI CITARE LA FONTE

ALLE EUROPEE!!!

Dopo i 3 candidati alle Provinciali, è dell'ultim'ora la candidatura di un nostro concittadino al Parlamento Europeo;
Dopo lo straordinario successo ottenuto grazie a RavelloTyricon, il direttore del rinomato blog di satira ravellese e non, scende in campo.




Vota e Fai votare...

sabato 16 maggio 2009

Ciao Susanna!!!

Il tuo ricordo rimarrà indelebile nella nostra memoria...cara concittadina che t'innamorasti subito di Ravello

martedì 12 maggio 2009

Le Dimissioni Parte II

Riceviamo e Pubblichiamo

domenica 10 maggio 2009

LE DIMISSIONI...

SI DIMETTE SECONDO AMALFITANO

Riceviamo e pubblichiamo:
Spett.le Consiglio Comunale Ravello Il sottoscritto Secondo Amalfitano ai sensi dell'art. 38 del D.Lgs. 18-8-2000 n. 267, Rassegna le dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale. Ravello 10 maggio 2009
 In fede Secondo Amalfitano.


Durante la presentazione della campagna elettorale del Pdl, Secondo Amalfitano, ha annuciato che lunedì mattina protocollerà le sue dimissione dalla carica di consigliere comunale.

venerdì 8 maggio 2009

A "Griglia da Carne"...o a "Spina di Pesce" ???

A Ravello, per la viabilità si sta facendo molto. Lo si vede dallo stato delle nostre strade, dalle decine di buche che rendono avventurosi i nostri spostamenti soprattutto in motorino, dalle rastrellature dei tratti in pietra facciavista che versano in uno stato pietoso, dal problema dei bus turistici (che ha addirittura spinto la SITA a lamentarsi per il parcheggio selvaggio e l'impossibilità per gli autobus di linea di transitare in Via Boccaccio)...


Grande, grandissima considerazione è riservata, però, ai motorini. L'anno scorso, più o meno nello stesso periodo, il parcheggio per motoveicoli di Via della Marra veniva spostato a Gradillo. Allora avevamo segnalato la cosa e avevamo detto che la zona Via della Marra, sarebbe diventata terra dei noleggi con conducente e di parcheggi, come dire, creativi: incredibile ma vero: AVEVAMO RAGIONE!


Qualche giorno fa si è rimesso mano al Piano Viabilità: una rinfrescata alle strisci pedonali nella zona Calce due - Poste, una bella casella gialla con scritta bus vicino al marciapiede all'ingresso del vecchio tunnel (spostando di ben 3 m. la fermata), tre altre caselle gialle per i diversamente abili nel parcheggio di Via Boccaccio, una sotto la stessa galleria in prossimità di Piazza Duomo e poi la cosa più geniale di tutte: quale???


Ridisegnare il parcheggio per i motocicli di Via della Repubblica! Come?

Tornando esattamente a come era 3 anni fa !!!!

Ma non si era detto che quella soluzione era pericolosa, si andava a rimpicciolire troppo la sede stradale, bla bla bla bla bla bla...


Per la serie: CAMBIO IDEA...RICAMBIO IDEA...RICAMBIO ANCORA IDEA !

Ma come si dice, cambiare idea è da persone INTELLIGENTI!

Tg3 Il Settimanale del 02 maggio 09... La Città della Musica.

giovedì 7 maggio 2009

Gestiamo insieme l´Auditorium...

Continua la discussione sul futuro dell'Auditorium Oscar Niemeyer. Dopo la lettera a firma dei direttori e dello staff del Ravello Festival, la risposta del Sindaco, entrambe pubblicate dal Mattino e la bella lettera di Claudio Gubitosi, padre del Giffoni Film Festival, di ieri (consultabile sul sito del Mattino o su Positanonews) oggi, 7 maggio, viene pubblicata dalla Repubblica la lettera che segue a firma del Prof. Domenico De Masi (Presidente della Fondazione Ravello), del Prof. Mario Rusciano (Consigliere di Amministrazione della stessa Fondazione) e di Stefano Valanzuolo (Direttore del Ravello Festival 2009). Pomo della discordia, ostacolo insormontabile, come è stato più volte apostrofato dall'Ammistrazione Comunale, è la posizione di Secondo Amalfitano alla direzione di Villa Rufolo. Una posizione personale che blocca il decollo di una struttura come l'Auditorium. Ci sembra veramente imbarazzante mettere in pericolo un'intera collettività per una diatriba esclusivamente personale! Abbiamo scritto intera collettività perchè la struttura non è certo neutra, necessiterà di soldi per esistere, figuriamoci se il Comune può permettersi di tenerla inoperosa o pagarla con i soldi di noi cittadini! In attesa degli sviluppi, lanciamo un sondaggio sul futuro dell'opera.

La lettera
Ravello si trova nella fortunata situazione di possedere un panorama incantevole, un ricco patrimonio monumentale, una ricca infrastruttura alberghiera, una serie di splendide ville storiche, un´ Amministrazione efficiente, una fondazione lungimirante.
Ora vi si aggiunge l´auditorium progettato da Oscar Niemeyer. Non sono molti i paesi che possono vantare qualcosa di simile. Tutto questo, e altro ancora, confluisce nel "Progetto Ravello" che può diventare "sistema dinamico" solo se si rimuovono le cause locali che da qualche anno a questa parte dilaniano il paese e se si attua un modello di governance capace di raccordare i fondi pubblici e le sponsorizzazioni private con le esigenze del Comune e con le finalità sociali della Fondazione, ulteriore, consolidato patrimonio di Ravello.
Forse proprio l´Auditorium, che finora è stato il pomo della discordia, può finalmente fornire l´occasione per voltare pagina e pacificare il paese, spianando la strada alla realizzazione di un modello di sviluppo socio-economico basato sull´intreccio virtuoso tra cultura e turismo. Perciò la Fondazione conferma la disponibilità, più volte assicurata, a una concorde inaugurazione e gestione dell´Auditorium, capolavoro di Niemeyer che può diventare per Ravello ciò che il museo di Ghery è ormai per Bilbao. La legittimazione a gestire l´Auditorium fin dalla sua inaugurazione viene alla Fondazione dai suoi soci fondatori - tra cui Regione e Comune - che le hanno assegnato per statuto i precisi compiti di "tutelare e valorizzare, in termini culturali ed economici, i beni di interesse artistico e storico situati nell´area del Comune di Ravello promuovere e coordinare iniziative culturali, scientifiche e artistiche che facciano dei siti storico-artistici di Ravello la sede di manifestazioni di prestigio nazionale e internazionale". Se la Fondazione venisse esautorata da questa sua mission, non avrebbe più ragione di esistere.
Sulla base di queste prerogative statutarie della Fondazione Ravello, la Fondazione Monte Paschi è entrata a farne parte e ha consolidato la sua presenza onorando impegni finanziari di non lieve entità. Sulla base delle medesime prerogative statutarie tutti i consiglieri e i collaboratori hanno lavorato sodo per sette anni, assicurando ai soci e a Ravello un organismo esemplare.
L´Auditorium, che non è un fatto locale ma un fatto mondiale, rappresenta un tassello imprescindibile per la destagionalizzazione del turismo in tutta la Costiera e per il completamento del "Progetto Ravello". Esso però esige una solenne inaugurazione e una complessa gestione di altissimo livello, che rappresentano una vera e propria sfida, superabile solo se la volontà del Comune e la professionalità della Fondazione convergono in un´azione sinergica.
Come la Fondazione ha più volte segnalato si è in grave ritardo per organizzare degnamente sia l´inaugurazione che la gestione. Il piano messo insieme dal Comune è di fiato corto e di basso profilo. Se finanziato dalla Regione, la esporrebbe a una pessima figura, anche nei confronti del Brasile. D´altra parte, inaugurare e gestire l´auditorium è un´impresa difficile che può essere realizzata solo valorizzando la competenza e l´impegno della Fondazione. Solo essa, infatti, dispone di quattro settori operativi (amministrativo, produzione, comunicazione, marketing) )e di otto sezioni artistiche (dalla musica sinfonica allearti visive) affidate a direttori di sperimentata competenza. Tutta questa macchina organizzativa è pronta a entrare in funzione per un lancio e uno sviluppo degno dell´Auditorium.
Ma solo una sinergia incondizionata con il Comune può indurre la Fondazione ad assumersi l´onere gravosissimo di questa impresa e di recuperare il tempo perduto, mettendo in campo la sua capacità organizzativa, la sua solidità culturale e il suo network internazionale. E questa soluzione passa attraverso il completo accantonamento delle questioni localistiche, attraverso la pacificazione del paese, ora spaccato in due. Ogni soluzione che punti all´egemonia di una delle due parti, esporrebbe la Fondazione (che deve sempre restare super partes) ai rancori dell´altra. La posta in gioco è cruciale e le forze in campo hanno responsabilità storiche anche verso le future generazioni. O si coglie questa irripetibile occasione per creare un modello eccellente di nuova governance territoriale, pacificare il paese e rilanciarlo nel mondo, con grande vantaggio per tutta la Regione; o l´intero "Progetto Ravello", sprecando i massicci investimenti di soldi e intelligenze, crolla miseramente, condannando l´Auditorium a diventare una ennesima, scandalosa cattedrale nel deserto. Con questa ennesima, esplicita disponibilità, la Fondazione ha fatto tutti i suoi passi verso la collaborazione. Ora tocca agli altri soggetti fare la loro parte.
o
Domenico De Masi
Mario Rusciano
Stefano Valanzuolo

martedì 5 maggio 2009

Dalla Prima Lettera...del nuovo politico!!!

Io ce credo cantava Edoardo de Crescenzo
ma io ce credo
ancora ce credo
l'ammore a nnuje ce po' salva'
accorta a nun te fa 'mbriaca'
Quante Lettere... e poi si dice che la gente non scrive più!!!


Cari elettori ed elettrici della Costiera Amalfitana questa è la prima di una serie di dichiarazioni politiche che intendo rilasciare per chiarire la mia posizione politica e per spiegare le ragioni che mi hanno spinto ad accettare la candidatura alla provincia nella lista dell´Italia dei Valori di Di Pietro. Il mio obiettivo è anche quello di porre all´attenzione dell´opinione pubblica una serie di problemi della popolazione della Costiera comuni anche in altre zone che non mi sembrano abbiano il giusto risalto pur essendo molto sentiti a livello locale.Uno degli argomenti che mi sta più a cuore è il seguente:LA PARTECIPAZIONE POLITICA
Se ad un comune cittadino venisse chiesto di associare un aggettivo al temine “politica” probabilmente la risposta più gettonata sarebbe: “SPORCA – PERICOLOSA-CORROTTA”.In pratica un qualcosa da cui stare alla larga il più possibile. Se l´opinione corrente è questa, un motivo ci sarà! Evidentemente alcuni nostri politici locali e nazionali non hanno fatto molto per mantenere alta la reputazione della categoria! Il problema è che la politica si fonda sul consenso e perciò sui voti o meglio sul numero di voti che il candidato riesce a garantire al partito a cui aderisce. Sono molto rari gli alti dirigenti di partito che dicono ad un candidato: “Vai tranquillo, porta avanti la tua linea politica di rinnovamento e non fa niente se prendi pochi voti”. La seconda parte della frase è molto ma molto difficile che la dicano.

Visto che la politica si basa sul consenso, allora, prima delle elezioni, si scatena la “CAMPAGNA ACQUISTI” durante la quale tutti i partiti tentano di accaparrarsi il candidato che garantisce il più alto pacchetto di voti senza minimamente interessarsi delle qualità morali del candidato e delle modalità che gli garantiscono quei voti! Diciamo che in qualche partito (come il mio) la soglia di attenzione sui candidati è più elevata ma l´obiettivo resta comunque quello di prendere il maggior numero di voti possibile. La cosa bella o meglio disarmante è che ,ormai, il “salto della quaglia” non scandalizza più nessuno. Per molti politici passare da uno schieramento di centro-sinistra ad uno di centro-destra o viceversa è diventata routine (la coerenza questa sconosciuta!). Ci si accasa dove più conviene o meglio dove si hanno più possibilità di fare una carriera politica che garantisca qualche incarico! Questo tipo di atteggiamento potrebbe spiegare in parte la non invidiabile reputazione di cui godono i politici in Italia e il senso di ripulsa che la politica genera in molti cittadini. Ebbene, dopo questo quadro idilliaco che vi ho lasciato intravedere voi, giustamente, vi chiederete: ma ,allora, perché tu che sei un neofita della politica hai scelto di accettare la candidatura e la possibilità di entrare a far parte di questo mondo?

Beh, certamente non posso dire che illustri amici hanno caldeggiato la mia candidatura e mi hanno spronato ad accettare questa sfida (forse anche perché amici veramente illustri non ne ho).Anzi quei pochi amici che ho ritenuto opportuno consultare mi hanno sconsigliato vivamente di entrare nell´agone politico adducendo i soliti motivi:

1) ma chi te lo fa fare

2) proprio tu che hai un´attività al pubblico

3) la politica non è adatta per chi ha degli ideali

4) in politica regnano la malignità, la cattiveria e gli attacchi personali

5) tutti quelli che “si mettono” in politica lo fanno solo per interesse personale

6) vedrai che qualcuno non ti saluterà più

Il saluto! Ecco, se avevo dei dubbi se accettare o meno la candidatura questa è stata la molla .che mi ha fatto prendere la decisione.Noi che viviamo in piccoli centri sappiamo che talvolta le elezioni comunali possono diventare momenti quasi drammatici dove si confrontano schieramenti l´un contro l´altro armati( con l´aggravante che ci si conosce bene tutti quanti). Aderire pubblicamente ad una compagine, in pratica, lo si fa a proprio rischio e pericolo. Per un cittadino elettore,infatti, schierarsi apertamente per una lista significa affrontare la possibilità che i capi e i componenti delle altre liste , in alcuni casi, se la prendano a morte. Diventa reale l´eventualità di “non sentirsi rispondere ad un saluto” solo perché si vota dall´altra parte. Il problema è che il “fenomeno” può essere riservato non solo ai componenti delle liste ma anche ai “supporters” che talvolta possono essere i più scalmanati . Certo se i principali esponenti delle liste dessero il buon esempio riprendendo e redarguendo chi adotta atteggiamenti inadeguati nei confronti degli elettori e dei candidati avversari il problema sarebbe risolvibile. Purtroppo, però, non sempre questi interventi mitigatori degli stati d´animo si verificano. Può accadere, allora, che se si va a prendere un caffè in un determinato bar, si va a fare la spesa in una determinata salumeria, ci si va tagliare i capelli da un determinato parrucchiere etc etc o addirittura se si saluta una determinata persona allora si rischia di sentire la parolina del conoscente e dell´amico che “ci dissuade dall´avere queste frequentazioni”. Ebbene, il risultato finale è che alcuni, per non mettere in dubbio la “militanza” comune , quando possono, rischiano realmente di non salutare quella persona e di non andare a prendere il caffè in quel bar etc solo perché è della parte opposta. Quando si arriva a questo (per fortuna raramente) allora è la fine. Il paese viene dilaniato da queste faide interne che possono addirittura “spaccare” le famiglie e parenti anche stretti litigano tra di loro perché l´altro ha votato diversamente. Dopo questo quadro” rassicurante” della politica generale e locale che vi ho tracciato secondo voi quanti sono quelli che si avvicinano con entusiasmo progettuale e con atteggiamento fattivo e disinteressato alla politica con l´obiettivo di migliorare le cose? Pochi, ma veramente molto pochi! Con il risultato che la politica a livello locale resta sempre in mano ai soliti noti che , a voler essere buoni, diciamo che non favoriscono l´ingresso nella politica locale di nuovi soggetti che potrebbero in futuro acquisire credibilità e creare una lista alternativa. Non sia mai!! Ci ho messo un po', ma sono arrivato al punto.
Ebbene la mia candidatura paradossalmente non si pone come obiettivo quello di ottenere più voti possibile ma è ben più ardito e utopico: quello di favorire un RICAMBIO GENERAZIONALE della politica locale in ogni paese della costiera dando visibilità a persone che altrimenti non ne avrebbero la possibilità.

Vi saluto tutti ribadendo che nel miglioramento delle cose

IO CI CREDO.




GERARDO RUSSO

CANDIDATO ALLA PROVINCIA CON L´ITALIA DEI VALORI DI DI PIETRO

sabato 2 maggio 2009

dalla Quarta lettera....

fonte:www.secondoamalfitano.com

TRE ANNI DI OPPOSIZIONE(di  Secondo Amalfitano)

A tre anni dall’ultima consultazione elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale di Ravello che mi ha visto non vincitore  per ben 14 voti di differenza, provo a fare un bilancio politico e a esternare alcune considerazioni.

All’indomani del voto:

· ben consapevole di  quanto sia lacerante per un piccolo comune una competizione elettorale;

· ben consapevole che  appena 14 voti di differenza erano troppo pochi sia per far sentire appagati i vincitori che rassegnati gli sconfitti;

· ben consapevole che la domanda di “sangue e arena” sarebbe montata forte da una parte e dall’altra;

· ben consapevole che avremmo assistito a un “dejà vu” nel modo di “amministrare allegramente” il paese;

· ben consapevole che la mia persona avrebbe tratto giovamento dal mantenere alta la tensione e fermo lo scettro di comando;

· ben consapevole che qualsiasi altro atteggiamento che non fosse quello della guerra ad oltranza e dell’aizzare le folle, avrebbe avuto ripercussioni non positive sulla mia persona;

· ben consapevole che Ravello e i tanti progetti messi in campo non potevano permettersi una competizione senza fine;

· ben consapevole che mi accingevo a chiedere l’ennesimo sacrificio alla mia famiglia che da sempre ha dovuto  subire le azioni dei cattivi e degli imbecilli, che a Ravello sono presenti in perfetta media mondiale;

· ben consapevole che molti amici avrebbero letto non positivamente la mia azione,

· ben consapevole che dopo 8 anni spesi a far crescere soprattutto civilmente, socialmente, culturalmente, eticamente e moralmente il paese, non potevo sottrarmi all’ennesimo dovere;

· ben consapevole che l’intero mondo che aveva apprezzato il mio lavoro non meritava di essere deluso;

· ben consapevole che continuare a sostenere la mia, come  l’unica, sola, vera, autentica paternità della realizzazione dell’Auditorium Oscar Niemejer, sia pure con l’aiuto di tanti amici, avrebbe solo ulteriormente danneggiato la realizzazione dell’opera;ben consapevole di tutto ciò, decisi di mantenere una linea defilata, limitando a poche apparizioni la mia presenza in Consiglio Comunale, imponendomi di non svolgere direttamente alcuna azione verso i tanti abusi e le tantissime illegittimità compiute dall’amministrazione in carica, di non mettere mai più fisicamente piede in municipio, di non rispondere a nessuna delle tante provocazioni che in vario modo mi sono piovute addosso, di non denunciare penalmente e civilmente i responsabili di reati commessi nei mie confronti; decisi di  impegnarmi anche a dare il mio contributo a risolvere problemi dell’amministrazione in carica, a cercare di attutire in ogni modo i contraccolpi negativi dell’azione sciagurata dell’attuale amministrazione, di impegnarmi comunque per far arrivare a Ravello e su Ravello gli effetti benefici dell’azione di tanti amici che mi onoravano e mi onorano della loro stima e amicizia; cosa più dolorosa, decisi di non rivendicare alcun merito sulla realizzazione dell’auditorium, lasciando che giorno dopo giorno diventasse l’auditorium di tutti tranne che mio, fino all’ultima farsa-pagliacciata del 25 aprile scorso presso il cantiere, allorquando persone senza dignità hanno taciuto la verità con azioni camaleontiche e trasformistiche degne dei migliori mestatori ed imbonitori di folle. Vergogna!!!!!!!

Ad oltre metà del guado qual è il bilancio di cotanta azione?

ü Un amministrazione comunale che ancora va a caccia di colpe e di colpevoli, anziché pensare ad amministrare la straordinaria eredità ricevuta: un assetto organizzativo e giuridico dell’apparato amministrativo e dei servizi eccellente e unico in Costiera e non solo, decine di milioni di euro da spendere, una progettualità per centinaia di milioni di euro, una visibilità mondiale, un apprezzamento universale delle azioni messe in campo dalla mia Amministrazione, il favore verso Ravello  di tantissime organizzazioni e persone (dai media ai partiti di destra e sinistra, da imprenditori di fama mondiale a tecnici unici;

ü Un amministrazione comunale impegnata solo a demolire tutto quanto organizzato, programmato, progettato e finanziato dalla precedente, travolgendo in questa opera demolitoria anche le persone, o per meglio dire, le personalità che maggiormente erano state al mio fianco;

ü Un’amministrazione comunale che in tre anni non ha fatto una azione, dico una, a favore della cultura e della crescita sociale;

ü Un’amministrazione che ha completamente confuso i cittadini finanche sulle gerarchie istituzionali quali : Vice, significa secondo e non primo; consigliere non è assessore; Minoranza  significa 4 e non 0; delega significa fare qualche cosa di diverso dai fatti propri;

ü Un gruppo, anzi un gruppuscolo di mestatori e denigratori di professione che, soprattutto con l’uso delle nuove tecnologie, hanno pensato bene di dedicare tutta la loro vita (non mi pare siano mai riusciti e riescano a fare altro) a demolire la mia persona, con ingiurie e calunnie di ogni ordine e tipo, invadendo la mia vita non solo pubblica, ma anche professionale e privata. Persone, o per meglio dire quacquaracquà, che anche con l’anonimato hanno ridotto Ravello a un blog di quart’ordine, all’interno del quale tutto il male possibile e immaginabile di Ravello viene ricondotto ad un’unica persona: il sottoscritto, anzi mi correggo, a due persone: mi fa buona compagnia il malcapitato De Masi che, avendo pensato, sciaguratamente per lui, di innamorarsi di Ravello, è colpevole di avere spesso e volentieri idee concordi e sinergiche con le mie. Dimenticano questi figuri, ma forse sarebbe più corretto dire che non hanno mai saputo, che il consenso si guadagna sulle idee, sulle proposte e sulle azioni a favore di qualche cosa e di qualcuno, non sull’attività CONTRO. Demolire me e altri, volendo viaggiare per pochi minuti nel mondo dei sogni di qualcuno, non serve;  non serve a chi tenta di farlo, non serve al paese, serve solo ad appagare malcelate frustrazioni infantili, patologie varie e forse, per qualcuno nello specifico, vendette per mancato pagamento o ripagamento di crediti elettorali. Di fronte a precisi e sicuri pareri legali che mi suggerivano di denunciare tali misfatti mi sono imposto di non farlo. Ho sbagliato? Forse ho sbagliato perché non ho valutato che, in mancanza di autonomia cerebrale dei soggetti coinvolti, portatori sani di menti obnubilate bisognose di cure antiflogistiche, denunciarli sarebbe stato l’unico modo per fermarli, rendendo un servizio al paese e al suo buon nome (purtroppo la diffusione via internet è devastante). Il grande risultato che stanno ottenendo, i masturbatori mentali, è quello di far esclamare a tante persone illustri e al di sopra di ogni sospetto: “Come è possibile che a Ravello ci siano persone di così infimo livello?”. Quanto alla difesa che essi fanno dell’anonimato che alimentano sul web, è quanto mai esplicativa del loro retaggio : 1) Si dicono giovani e fustigatori della corruzione e dell’illegalità; 2) si atteggiano al meglio del paese; 3) hanno la presunzione di essere il meglio mondiale e, pertanto, di dover dirigere loro le orchestre a Villa Rufolo, di fare i direttori e presidenti di tutto quanto c’è da dirigere e presiedere; orbene mi domando:” come è possibile che un siffatto paese con cotanti cervelli debba far ricorso a metodi tipici di camorra, mafia, delinquenza, ignoranza, qual è appunto l’anonimato? Magari si compiacciono con se stessi per il mio continuare a salutare e guardare negli occhi qualcuno di loro, si sentono esseri superiori, sono orgogliosi di combattere contro il “mostro cattivo”.

 ü E il paese? La gente comune che fa? Bella domanda!!!!! Ho provato a rispondere , la conclusione cui sono arrivato è che i mutamenti socio-culturali di una comunità sono molto più lenti di quanto un sindaco-sognatore può immaginare. Ravello ha fatto molti passi avanti, ma sicuramente non tanti da consentire alla massa di non sottovalutare l’azione virulenta che il male, il contro, l’infamia possono fare soprattutto sui giovani , devastandoli. In un paese più degno del suo passato, alcune azioni quali scritte  sui muri, blog beceri, mancanza di rispetto verso persone perbene e ospiti, avrebbero determinato l’indignazione di tutti. Invece il silenzio, con buona pace di una minoranza che, mortificata e come sempre carina, ha esternato di tutto e di più. D’altra parte, se si considera che un intero gruppo di maggioranza consiliare, a fronte di una esplicita richiesta della Minoranza, si è rifiutato di adottare una delibera di solidarietà a un Consigliere Comunale e ad un Ministro colpiti dalla mano di cui sopra, è quasi normale che ai più non viene l’idea di indignarsi. Tranquillizzo gli illustri colleghi di maggioranza, sindaco 1 e 2 inclusi,: ove mai dovesse apparire qualche scritta infamante nei loro confronti (pare che la mamma degli imbecilli è sempre in cinta), mi farò personalmente promotore di una deliberazione di solidarietà, sperando che anche loro possano ricevere centinaia di attestati da tutt’Italia come è successo a me, senza nessuna differenza fra destra e sinistra. Mi sovviene una domanda che come tante resterà senza risposta: pensano lor signori di maggioranza, con gli amici grafomani, che Ravello ha fatto una bella figura in Italia con gli inni all’idiozia di recente comparsa?????? Pensano di plaudire ai solerti giornalai che hanno dato immediato risalto alla notizia ????? Tutto come previsto: solo una gestione allegra e spensierata del paese.

ü Devo fare ammenda per i tanti: ben consapevole, uno mi era sfuggito: Non ero affatto consapevole che a fronte della mia scelta avrei dovuto subire le seguenti azioni:

·                4 gomme tagliate toyota;

·                1 gomma tagliata 500

;·             1 targa asportata  500;

·                1 cappotte tagliata 500;

·                2 gomme tagliate 500

·                1 sella tagliata  vespa;

·                1 cappotte tagliata 500;

·                1 sella tagliata vespa;

·                1 danneggiamento interno  500

·                1 targa tagliata 500 (N. B. Non sono ripetizioni, sono singoli episodi raccolti negli ultimi 36 mesi)

Inutile dire che continuo a salutare anche qualche “ meccanico danneggiatore, e anche qui una domanda sorge spontanea : ma dopo il danneggiamento ti senti meglio? La sera ti addormenti più tranquillo? Quando ti guardi allo specchio ti vedi più bello e coraggioso? Pensi che mi stai rovinando la vita? Se le tue risposte sono SI, continua pure e non ti fermare. Sapere che sto facendo un’opera di carità fa stare meglio pure me.

Dopo tante domande, per così dire retoriche, nel senso che saranno senza risposte, una domanda non retorica c’è e spero di avere risposte.E’ chiaro che continuare così sarebbe alquanto masochistico da parte mia, ma, soprattutto, non sarebbe giusto nei confronti della mia famiglia che non può continuare a subire per colpe sicuramente non sue. Orbene io immagino solo due possibili soluzioni :

1)    Si ritorna alle vecchie battaglie ricominciando a seguire con la lente di ingrandimento fatti e misfatti di un’amministrazione sciatta e superficiale, che del diritto amministrativo dimostra di avere una libera interpretazione. Avviamo alcune denunce circostanziate per portare all’attenzione della Magistratura fatti specifici e chiedere espressamente di perseguire i colpevoli.

2)    Abbandoniamo il campo lasciando dopo 34 anni ininterrotti il Consiglio Comunale che oramai è una pallida e sbiadita controfigura di ben altri Consigli Comunali, che almeno vedevano sedere Consiglieri Comunali veri e autentici che, quant’anche in italiano approssimato e almeno una volta l’anno o nelle feste comandate, esprimevano il loro pensiero, e non apparivano come statue surreali e silenti, per tre anni semplici comparse in sceneggiate di narcisismo dominante e smidollataggine soccombente. Non come fuga da responsabilità o mancanza di coraggio, ma semplice difesa di una dignità personale che se non sta a cuore ai più, sicuramente sta a cuore a chi come me ha dovuto lottare con i denti per arrivare ai risultati ottenuti e non può consentire che quattro delinquentelli da strapazzo continuino a sparlare .Quale delle due è quella più giusta, saggia e opportuna? C’è una terza possibilità?Su queste domande sarebbe bello poter aprire un dibattito e sentire la maggioranza del paese cosa pensa. Qualche cosa sicuramente farò per supportare la mia decisione finale con il pensiero del maggior numero possibile di persone. Voglio chiudere questa mia riflessione con un pensiero che è diretto unicamente ai guastatori e ai denigratori:Dopo la mia decisione farete bene a darvi una regolata. Non permetterò più a nessuno di calpestare il mio nome ed i miei beni, costi quel che costi. Chi ha provato a farlo prima di voi, peraltro con ben diverso spessore ma non altezza, se ne è pentito amaramente.

INTELLIGENTI PAUCA

venerdì 1 maggio 2009

dalla Terza Lettera di...

Da www.vescovadoravello.net


LA REPLICA DELL'AMMINISTRAZIONE...

"Ho il pesante sospetto che ci sia perversa regia dietro queste iniziative giornalistiche, che trovo scontranti, messe in atto per sporcare l’immagine del comune". E’ quanto sostiene il sindaco di Ravello Paolo Imperato dopo i due attacchi a mezzo stampa subiti in meno di una settimana.

Sabato 25 aprile in occasione della presenza del presidente Bassolino, in un momento che doveva essere caratterizzato dalla massima distensione sul piano istituzionale, è apparsa un’intervista di De Masi attraverso la quale si è tentato di delegittimare l’immagine dell’amministrazione comunale, laddove io ritengo invece che l’impegno è stato esaltato dalle dichiarazioni e dall’attenzione che Bassolino ha dedicato ai progetti che la giunta regionale ha finanziato.

Tutte opere di vitale importanza volte innanzitutto a recuperare un pezzo straordinario di storia che è Villa Episcopio, per non parlare dell’auditorium all’aperto, in posizione baricentrica rispetto al Duomo e a Villa Rufolo, senza tacere infine sulla rampa di collegamento che restituirà a isola pedonale via Boccaccio decongestionando anche il traffico veicolare diretto all’auditorium. Oggi leggo questa iniziativa che ha un titolo paradossale e guarda caso oggi c’era il tavolo tecnico presso l’assessorato al turismo della regione Campania chiamato a vagliare il progetto del comune di Ravello presentato attraverso il bando tematico.

Questo è il sospetto. Sulle dieci ragioni espresse io ritengo che ripropongono una polemica inutile, stantia e datata. Perché al di là delle posizioni che a suo tempo abbiamo assunto sull’opera oggi è un dato certo e incontrovertibile: il comune di Ravello è coinvolto in prima linea nel completamento dell’opera. E’ un dato certo che l’intero apparato tecnico stia profondendo eccezionali energie in questa direzione. E’ un dato certo che il sindaco di Ravello si sia fatto portavoce e garante di una esigenza che è quella di vedere rapidamente conclusa l’opera al punto da convocare un collegio di vigilanza interamente dedicato all’accelerazione dei tempi di consegna. Faccio un’ulteriore sottolineatura: il comune non ha mai contrastato la fondazione.

E’ una panzana. Abbiamo contrastato la gestione nel tentativo di aprirla e di orientarne l’azione nell’interesse di tutti i ravellesi in maniera da spalmare i benefici di quest’organismo a favore di tutti gli operatori di questa città e di esaltare tutte le professionalità locali. Sull’ultima parte dell’appello va affermata a tutto tondo la verità, netta, chiara e senza infingimenti. Il comune si è fatto portavoce di una proposta e cioè ha immaginato, come del tutto legittimo, di individuare come partner della gestione dell’auditorium la Fondazione Ravello.

Però si è fatto prima ancora garante e portavoce, interprete della sovranità popolare, di una esigenza più grande che era quella di eliminare una pesantissima anomalia calata sulle nostre teste e costituita dalla occupazione di una importante postazione quale Villa Rufolo in favore del capo dell’opposizione. E non sfugge a nessuno che tutto ciò determini una evidente incompatibilità politica di cui una istituzione neutra quale dovrebbe essere la fondazione dovrebbe farsi carico, ma anche per evitare ovviamente che tutto ciò vada a determinare come puntualmente successo, la creazione di una trama organizzativa interna alla gestione di villa Rufolo del tutto unilaterale e di parte.

Aggiungo che era stato proposto un modello riorganizzativo dell’assetto della fondazione che proprio perché metteva al servizio tutte le strutture in essere e in itinere ( Villa Rufolo, Auditorium, Villa Episcopio, auditorium all’aperto e complesso dell’Annunziata) passasse attraverso una sola e autorevole cabina di regia coordinata da una professionalità al di sopra delle parti nella qualità di direttore generale.

Questa ipotesi di lavoro è stata irresponsabilmente e con ottusa miopia osteggiata dal presidente De Masi. Oggi la situazione è questa: l’amministrazione comunale titolare della struttura auditorium Oscar Niemeyer ha il dovere istituzionale di garantirne il pieno funzionamento. C’è un progetto serio e credibile ma c’è innanzitutto l’impegno ad immaginare una serie di grandi eventi a partire da quello inaugurale la cui validità non può essere da alcuno messa in dubbio pena una pesante caduta nel ridicolo”.

giovedì 30 aprile 2009

...dalla seconda Lettera di...

Riportiamo la lettera apparsa oggi sul quotidiano "Il Mattino" a firma dello staff del Ravello Festival.
Era ora che si mettesse sul tavolo un argomento così delicato come la gestione dell'Auditorium di Ravello. (segue sicuramente)
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Ravello, 29 aprile 2009
Egregio Direttore,
nella battaglia intrapresa a Ravello dalla locale amministrazione comunale (che a lungo ha osteggiato l’Auditorium Niemeyer, prima di chiederne l’uso in esclusiva) contro la Fondazione Ravello (che ha appoggiato il progetto con lungimirante caparbietà, per poi rischiare di rimanerne esclusa) appare sconfitto soprattutto il buon senso. Non se ne ha traccia, infatti, nelle scelte del Comune di Ravello, ente proprietario della struttura, incapace per presbiopia intellettuale di vedere quanto di buono va facendo, ormai da sette anni, un vicino di casa non certo invisibile come la Fondazione Ravello. Quest’ultima ha più volte sollecitato gli amministratori comunali a definire, con il dovuto anticipo, le operazioni indispensabili per inaugurare e gestire l’Auditorium in comune accordo, vantando molti buoni motivi a sostegno della sua proposta.
Li riassumiamo in dodici punti:
1. Sottoscrivendo lo Statuto, i Soci della Fondazione (tra cui il Comune) le hanno affidato il compito di “tutelare e valorizzare, in termini culturali ed economici, i beni di interesse artistico e storico situati nell’area del Comune di Ravello”.
2. Oscar Niemeyer ha dedicato l’Auditorium a Domenico De Masi, presidente della Fondazione e la Fondazione Ravello ha organizzato a Rio de Janeiro la consegna ufficiale del progetto al Governatore della Campania, in presenza del Presidente Lula.
3. In tutti questi anni è stata la Fondazione a mantenere i rapporti con Niemeyer per tutto quanto riguarda i dettagli del progetto.
4. La Fondazione Ravello, per agevolare e accelerare la costruzione dell’Auditorium, ha acquistato per sé e poi rivenduto al Comune una parte del terreno sul quale sorge l’opera.
5. La Fondazione è stata attiva sostenitrice del PIT Ravello, alla cui creazione ha contribuito in misura determinante.
6. La Fondazione ha seguito assiduamente le laboriose vicende giudiziarie che hanno ritardato l’avvio dei lavori.
7. La Fondazione, in favore dell’Auditorium, ha lanciato appelli, raccolto firme, condotto campagne, difeso l’opera dagli attacchi di Italia Nostra e dell’opposizione locale, guidata all’epoca dagli attuali Sindaco e Vice Sindaco di Ravello.
8. La Fondazione offre garanzie indiscutibili di serietà e di professionalità. Nei suoi due Consigli, di Amministrazione e di Indirizzo, siedono alte personalità del mondo accademico, politico e culturale, oltre al Sindaco e Vice Sindaco di Ravello che, in tale sede ufficiale, possono esercitare gli opportuni controlli sulle strategie e sull’operato della Fondazione.
9. La Fondazione dal 2003 promuove il Ravello Festival (che vede i firmatari di questa lettera in prima linea sul fronte artistico e organizzativo), fornendo ampia dimostrazione di competenza e serietà professionale, di affidabilità e di creatività.
10. La Fondazione, anche in vista della gestione di opere come l’Auditorium, ha creato da tre anni l’unica Scuola teorico-pratica esistente in Italia per preparare giovani manager della cultura.
11. La Fondazione è già pienamente operativa sotto il profilo legale, amministrativo e organizzativo. Possiede, al suo interno, uffici di Amministrazione, Produzione, Comunicazione, Pubbliche Relazioni, Commerciale e Marketing, che sono in grado di diventare immediatamente operativi anche per l’Auditorium.
12. La Fondazione gode di una fitta rete di relazioni nazionali e internazionali con il mondo dell’arte, della scienza, della cultura pronte ad essere riversate sulla valorizzazione dell’Auditorium.
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Ad onta di queste buone ragioni e dei tentativi di collaborazione messi in atto dalla Fondazione, il Comune di Ravello ha snobbato l’ipotesi quasi naturale di una sinergia gestionale, muovendosi in totale autonomia e senza un progetto a lungo termine. Così si apprende oggi che l’Auditorium progettato da Niemeyer potrebbe essere inaugurato da Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini il prossimo 26 settembre (sempre che il Maestro Muti confermi la data) e, a seguire, ospitare un concerto di Salvatore Accardo, un recital di Michele Campanella, uno spettacolo del corpo di ballo del San Carlo e le finali di un concorso di canto. Costo del progetto 400mila euro. Scompare l’omaggio al Brasile di Niemeyer, un gigante dell’architettura, che, nel progetto di inaugurazione proposto dalla Fondazione al Comune, sarebbe stato celebrato anche attraverso la presenza del presidente Lula.Peccato. Peccato perché dietro questa smania di inaugurazione (da sempre, in Italia, preferita alla manutenzione, come notava Longanesi) non si scorge alcun disegno gestionale concreto e articolato, indispensabile per tenere in vita ed in salute una struttura complessa come l’Auditorium di Ravello. E non si può negare che, invece, le attività della Fondazione Ravello, che hanno nel Festival (150 giorni di programmazione, 110 eventi, otto sezioni, un imponente ritorno di stampa e 79mila fruitori nel 2008) la punta luccicante dell’iceberg, offrano garanzie in tal senso. Ci chiediamo perché tali garanzie non vengano messe a frutto in un’ottica di collaborazione con il Comune.Per allestire il suo ciclo di concerti, il Comune di Ravello è in attesa di finanziamento da parte dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania. Come a dire: il Comune (socio della Fondazione), con i soldi della Regione (altro socio della Fondazione), si accinge a sancire la totale estromissione della Fondazione stessa da quell’Auditorium che quest’ultima ha contribuito a creare in misura determinante. Quando si dice il buon senso, appunto…
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Luigi Amodio, Achille Bonito Oliva, Aurelio Canonici, Raffaele Cioffi, Daniele Cipriani, Francesco Durante, Antonio Fraulo, Claudio Gambardella, Barbara Maussier, Maurizio Pilone, Manuela Rafaiani, Carlo Torlontano, Stefano Valanzuolo, Antonio Vuolo, Lina Wertmuller
e lo Staff del Ravello Festival 2009

Guarda chi si rivede...

Sempre oggi, 30 aprile 2009, casi della vita, è tornato all'attacco il presidente di Italia Nostra Napoli, Guido Donatone, con questa lettera che riportiamo (dopo averla trascritta dal giornale!). Titolo della missiva: L'Auditorium di Ravello è illegale.
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Su Repubblica del 25 e del 26 aprile è stato dato ampio rilievo alla notizia che entrol'estate prossima verrà tagliato il nastro della inaugurazione dell'auditorium di Ravello. Masarà un auditorium? È stato ricordato che sul progetto si era aperto un intenso dibattito: tutti o quasi a favore; solo Italia Nostra contro. È allora utile chiarire ai lettori qual è la posizione dell'associazione. Innanzitutto le contestazioni che abbiamo sollevato non afferiscono alla qualità del progetto di Niemeyer. Non siamo affatto entrati nel merito perché il problema è di legalità: riguarda la compatibilità urbanistica del progetto stesso, che risulta in contrasto con la disciplina della legge regionale 35\1987 (Put della costiera sorrentino-amalfitana). Con sentenza del 9-8-2004 il Tar di Salerno aveva infatti deciso in maniera chiara e indiscutibile: «l'opera in questione non è conforme alle prescrizioni dettate dal Put per l'area di riferimento». Aggiungeva che pertanto la localizzazione prescelta per l'opera doveva passare per una variante al Put, che perlegge richiede l'approvazione del Consiglio regionale. Tale variante non è mai stata effettuata. Successivamente il Consiglio di Stato il 3-5-2005 ha annullato la sentenza del Tar di Salerno per un vizio di forma nel ricorso di Italia Nostra (il Tar invece lo aveva giudicato ininfiuente), man on si è espresso sulla conformità urbanistica contestata dall'associazione, per cui restano valide e cogenti le citate conclusioni del Tar. Prima di tornare sugli aspetti giuridici va ribadito che l'operazione auditorium costituisce una mistificazioneRavello ha bisogno di una struttura per congressi usufruibile d'inverno per tenere aperti gli alberghi anche in tale stagione. De Masi, che vuole far diventare Ravello una "nuova Las Vegas aperta 365 giorni l'anno", come dichiarò su Repubblica del 22-5-2005, ha orchestrato una campagna mediatica per avere finanziamenti regionali, ottenuti da Bassolino spacciando per auditorium una struttura per comuni congressi di categorie professionali. Certo è impensabile che qualcuno si avventuri nelle brume di Ravello per ascoltare musica d'inverno. Tornando alle vicende giudiziarie, Italia Nostra nel 2007 ha presentato alla Procura della Repubblica una denuncia in cui chiedeva di accertare eventuali illeciti penali nell'iter burocraticopropedeutico alla autorizzazione per la costruzione dell'auditorium.Su tale denuncia indaga ora il sostituto procuratore presso la Procura di Napoli, dottor Brunetti, che sta tentando di ricostruire la complicata vicenda. Si può ritenere pertanto che, se a distanza di quasi due anni, le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dallo stesso magistrato, non sono giunte ancora ad alcuna richiesta di archiviazione qualche fondamento nelle denuncie di Italia Nostra deve pur esserci. Resta il rammarico che eventuali strascichi giudiziari sulle autorizzazioni intervengano a opera ultimata.
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Guido Donatone
Presidente Italia Nostra Napoli

mercoledì 29 aprile 2009

lunedì 27 aprile 2009

Si presenta il Festival sul Cantiere... chi non lo voleva, non lo voleva, chi lo voleva lo voleva scordiamoci il passato...

(ANSA) RAVELLO (SALERNO) - Cinque mesi di spettacoli tra musica, danza, cinema, teatro, mostre e incontri letterari sullo sfondo dello scenario mozzafiato offerto dalla Costiera Amalfitana. Giunto alla settima edizione, il festival di Ravello si ripropone forte di centoventi eventi caratterizzati dal leit motiv del coraggio, il tema ispiratore di questa edizione. Oggi, con l'inaugurazione della mostra fotografica 'Cento scatti di coraggio', frutto della collaborazione siglata con l'Agenzia ANSA, il prologo della rassegna che chiuderà i battenti il 27 settembre. La novità è l'articolazione in tre parti: un prologo(dal 25 aprile al 25 giugno), un corpo centrale (dal 26 giugno al 31 agosto) e l'epilogo a settembre dall'1 al 27 per quello che si
candida ad essere il festival più lungo d'Europa. La chiusura del festival poi, potrebbe coincidere con l'attesa apertura dell'auditorium di Ravello, la controversa opera progettata dall'architetto brasiliano Oscar Niemeyer che potrebbe vedere la luce il prossimo 25 settembre, forse con un concerto evento del maestro Riccardo Muti. L'apertura della struttura potrebbe consentire al Festival di allungare la propria stagione, anche se sulla sua gestione rimane vivace la polemica tra la Fondazione Ravello e l'amministrazione comunale. "I lavori procedono veloci - ha detto il presidente della Fondazione Domenico De Masi - e già adesso il cantiere è oggetto di curiosità di tanti architetti di ogni parte del mondo. Quando sarà pronto sarà l'auditorium più moderno d'Italia. Quanto al Festival continua a crescere, siamo passati dai 23 mila spettatori del 2003 ai 79 mila del 2008". Otto le sezioni del festival unite dal filo conduttore del coraggio che scandisce e connota tutta la vicenda artistica. Fitto il calendario degli eventi. Si rafforza la collaborazione con il teatro San Carlo: l'orchestra del Massimo partenopeo si esibiràil 26 giugno, diretta da John Axelrod, suonando Caikovskij. Mentre il primo agosto toccherà a Jeffrey Tate dirigere un excursus tra Wagner e Mahler. Quindi, il 29 agosto, Ravello accoglierà quello che oggi è considerato il violinista di punta nel panorama internazionale: Vadim Repin, per la prima volta in Campania. Confermato l'appuntamento con il concerto all'alba nella notte di San Lorenzo, tra il 10 e l'11 agosto, da sempre uno degli eventi più seguiti. E poi la danza, con due serate di gala con ballerini provenienti dalle maggiori compagnie del mondo e presenze illustri come Susanne Linke e Gil Roman. La sezione Arti Visive, diretta da Achille Bonito Oliva, prevede una grande mostra intitolata 'Madre Coraggio' curata dallo stesso critico d'arte. Spazio alla letteratura con gli incontri con gli scrittori Erri de Luca, David Grossman e Claudio Magris, oltre ai cinque finalisti del Premio Campiello 2009. Per il cinema l'anteprima del nuovo film di Lina Wertmuller. Non può mancare l'omaggio alla canzone napoletana con il ritorno di Massimo Ranieri (8 luglio), impegnato in un recital scritto espressamente per Ravello. E ancora teatro, per la prima volta al Ravello Festival, con 'La duchessa di Amalfi' di Webster. E poi il grande jazz con Chick Corea e Stefano Bollani e Paolo Fresu in duo con Omar Sosa. "Tutto questo ed altre sorprese ancora da definire - commenta soddisfatto il direttore generale del Festival Stefano Valanzuolo - per attirare a Ravello un pubblico sempre più trasversale".
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Questo è solo uno dei tanti lanci Ansa che sono usciti in questi giorni, su tutti i giornali campeggiavano le foto del tavolo della conferenza stampa di presentazione del Ravello Festival 2009 con alle spalle il cantiere dell'Auditorium... i siti locali (tranne il notiziario di Ravello e dintorni... mah!) riportano la data del 25 settembre come data probabile per l'inaugurazione, il Sindaco e il vicesindaco si vantana della realizzazione dell'opera, si rammaricano del ritardo (sic)... Bassolino arrivato in elicottero, dopo la visita a Villa Episcopio, scortato da "ottimi amici" presenzia la conferenza stampa... glissa sulla reale amicizia degli ottimi amici e dice che Ravello diventerà realmente la "Città della Musica" oggi si legge (D.Longobardi sul Mattino) che il Comune ha presentato una richiesta di finanziamento alla Regione Campania per la settimana di apertura, guest star il maestro Muti, e poi ??? continua il Sindaco: - Lo gestiamo noi! -
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Approposito per chi non se ne fosse accorto, a Ravello si è costituito anche un Consorzio degli operatori economici.
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22, 45, 78, 90, 1.... Tombola !