lunedì 29 giugno 2009

Riflessione.

Fermarsi un attimo e capire cosa succede ci sembra più che mai opportuno. Tra le tante riflessioni che abbiamo fatto la più importante è: ci vogliamo veramente così male?
Non sappiamo chi realmente legga questo blog, non sappiamo chi commenta, non sappiamo nemmeno chi ci manda seganalazioni e riflessioni, sappiamo però che c'è tanta cattiveria. Speriamo, a questo punto, solo delle poche persone che ci leggono.
In ogni cosa ci sono delle zone d'ombra. Nelle campagne elettorali, nelle organizzazioni, nella vita quotidiana. Non lo si può certo negare. Ma criticare, criticare, attaccare solamente, mettersi gli uni contro gli altri è veramente la soluzione dei nostri problemi?
Abbiamo cercato di segnalare delle cose che secondo noi potevano essere di sprone al confronto. A volte in modo neutrale, a volte in modo ironico, a volte con post bipartizan a volte partizan, crediamo di aver agito, nè più nè meno come agisce qualsiasi individuo in una comunità. Con simpatie, con antipatie, a volte abbiamo scritte cose sensate, a volte insensate. Insomma abbiamo agito "umanamente", passateci il termine.
Abbiamo sempre difeso a spada tratta l'anonimato. Perchè credevamo che ci si potesse confrontare civilmente senza il peso delle amicizie o delle appartenenze, con lealtà e rispetto. Ora, ci chiediamo e vi chiediamo, abbiamo fatto bene? Abbiamo fallito?
Un semplice blog, certo, non significa granchè per il mondo ma noi, noi ravellesi, siamo ancora capaci di rispettarci?
Quello che ci stiamo chiedendo è: continuare o chiudere questo blog. Perchè? Perchè continuare così non serve a niente. Non serve al confronto, non serve a noi, non serve a voi.
Ce lo chiediamo e ve lo chiediamo in serenità.
Commenti cattivi, volgari, attacchi personali, a Ravello siamo capaci di altro?
Sicuramente si ma se questo blog è diventato solo questo, allora no.
Incassiamo il fallimento e amici come prima.
Amici, perchè noi del Poggio siamo amici, amici veri, che, nella diversità delle opinioni, si confrontano, si mandano a quel paese ma sempre nel rispetto reciproco.
A voi...

mercoledì 24 giugno 2009

Sorry

Chiediamo umilmente scusa...ma il servizio notifiche era fuori uso...

venerdì 19 giugno 2009

42 Volte Felice

Dopo i messaggi di ringraziamento formulati dai tre candidati locali, corre l’obbligo, anche per me, di rivolgere i più vivi sentimenti di gratitudine a coloro i quali hanno creduto nel mio nome, ma soprattutto nel mio cognome.

Al termine di una estenuante campagna elettorale condotta col piglio di sempre, rimango FELICE. Delle 48 preferenze accordatemi e che quacuno, durante le operazioni di scrutinio,volevano per forza rendere nulle.

Un grazie particolare è rivolto ai miei rappresentanti che, fino alle 3 del mattino seguente lo spoglio, hanno vigilato perché tutto andasse nel verso giusto.

Nonostante tutto, solo 14 voti non mi ha permesso di sedere in parlamento Europeo. Questo risultato non è da leggere come una sconfitta, anzi. E chi mi conosce sa che sono Felice. Mastronzo.

Felice Mastronzo

mercoledì 17 giugno 2009

Prodotti tipici al parcheggio...

L’Amministrazione comunale ha avviato una sperimentazione per la vendita diretta di prodotti agricoli da parte degli agricoltori aventi i requisiti di legge.L’attività di vendita sarà svolta nella prima piazzola del parcheggio di Piazza Duomo, con frequenza giornaliera, dalle ore 8,30 alle ore 20,00....

questo il link per avere
MAGGIORI CHIARIMENTI:



Accorrete numerosi...

venerdì 12 giugno 2009

Conferenza stampa di presentazione Ravello Festival... manca qualcuno!

Roma, 11 giu. - (Adnkronos) - Investire, in tempi di crisi su arte e cultura, le risorse fondamentali del nostro paese: per farlo e' necessaria una buona dose di "Coraggio". E' quanto ha detto il Antonio Bassolino richiamando il leit motiv del Festival di Ravello 2009 presentato questa mattina a Roma nella sede della Regione Campania da Domenico De masi - presidente della Fondazione Ravello nata nel 2003 e anima da oltre 30 anni della manifestazione - dal Direttore generale Stefano Valanzuolo e "last but not least" per la sua inesauribile energia creativa, da Lina Wertmuller direttrice dela Sezione Cinemusic.
Un format, quello della costiera amalfitana, che senza rinnegare la tradizione cameristica di stampo wagneriano,mira alla multidisciplinarieta': otto le sezioni in programma (dalla musica sinfonica alla danza, dal cinema alle arti visive, dal teatro-novita' assoluta della rinnovata edizione - al design) piu' di di 100 eventi nell'arco di 5 mesi e la presenza di 800 artisti da tutto il mondo. Sono i numeri dell'appuntamento internazionale che, in un susseguirsi quotidiano di eventi, prendera' il via - dal palco a strapiombo su uno dei panorami piu' belli del mondo - il 26 giugno, con il ritorno di Jhon Axelrod alla direzione dell'orchestra del Teatro di San carlo e con al pianoforte Ivo Pogolerich. Da non perdere il debutto campano del grande violinista Vadim Repim e nella notte tra il 10 e l'11 il tradizionale concerto all'alba, uno dei piu' noti del Festival, oltre che tra le bacchette d'eccezione, Jeffrey Tate.Tra le novita' di quest'anno per il Jazz, attesissimo il duo Corea- Bollani che prima volta assoluta sul palco, daranno vita , a colpi di piano, non ad una sfida, quanto piuttosto ad uno scambio tra le sonorita' del jazz fusion di Chik e quelle del giovane compositore Bollani, divenuto famoso a livello internazionale per le sue sperimentazioni.
Unprogramma ambizioso, con un budget di circa 2 mln e mezzo di euro (quello messo a disposizione dalla Fondazione per i due terzi privata, monte dei Paschi e solo un terzo pubblica, regione provincia e comune ), che punta come sottolineato De Masi anche a "destagionalizzare" il festival, obiettivo reso possibile dall'acquisizione di spazi come Villa Episcopio- nota ai piu' per essere stata residenza estiva di Jackeline Kennedy,ma anche sede luogotenenziale di Vittorio Emanuele - e dell'Auditorium di Niemeyer, prossimo all'inaugurazione, il cui progetto donato dall'archistar di Brasilia, era rimasto bloccato per anni. Nella intenzione dei promotori insomma , fare musica e non solo 365 giorni l'anno, puntando anche alla formazione, una scuola di managemant culturale consentira' a giovani di tutto il mondo di studiare e lavorare a Ravello con docenti d'eccezione : per il cinema Lina Wertmuller. Una sezione giovane che gioca ancora il "ruolo del parente povero"- ha detto la regista-ma in crescita perche' l'obiettivo e' quello di coltivare la bellezza, dell'arte del cinema, storica e paesaggistica, come il "petrolio" del nostro paese.

lunedì 8 giugno 2009

L'urna ha detto...

Salvatore Di Palma Ulisse 642 voti
Salvatore Di Martino 436 voti
Gerardo Russo 144 voti

FELICE MASTRONZO RESTA FUORI DALL'EUROPA!



Per "14" voti non raggiunge la soglia del 4%.
Qualcuno ha tradito!




sabato 6 giugno 2009

giovedì 4 giugno 2009

Riceviamo e pubblichiamo - da Frodo Beggins

Sembra strano me è vero.
Che il comune di Ravello sia in bancarotta? Aveva promesso ad alcuni concittadini di far pubblicare un libro di cultura su Ravello e alla fine (dopo che tutti avevano lavorato su quel progetto per un anno) ha risposto che non aveva soldi.
Bella storia, vero? E' assurdo, ma è tutto vero.
Un tempo gli enti pubblici affidavano lavori alle ditte che prendevano solo soldi e non eseguivano i lavori. Ora è tutto il contrario. Politici inesperti e bravi solo a far promesse prima hanno fatto finta di commissionare il lavoro e poi se ne escono con la frase che "non hanno soldi".
Cercate conferma e vedrete che è vero.

lunedì 1 giugno 2009

Il mito di Ravello affoga nei veleni. (stiamo affogando !!!)

Guerra per gestire l'auditorium di Niemeyer "Il Comune vuole distruggere questo miracolo"

di Giuseppe Salvaggiulo (inviato de La Stampa)



Per farsi la guerra non c'è posto al mondo meno adatto di Ravello perla della costiera amalfitana, "heaven on earth" - paradiso in terra - come scrivono gli americani sui libri degli ospiti negli alberghi, infonde solo armonia. E non a caso ha ispirato, nei secoli, Richard Wagner e Gore Vidal, Greta Garbo e Jackie Kennedy. Eppur si litiga. Accade da dieci anni e ora, quando pareva giunto il tempo della pace, hanno ricominciato come e più di prima. II campo di battaglia è sempre uno spicchio di terra su cui tra due mesi sarà pronto l'auditorium disegnato da Oscar Niemeyer. Ogni città al mondo sognerebbe un'opera firmata dal grande architetto brasiliano. Ravello, 2500 abitanti, l'ha avuta gratis. Progetto regalato da Niemeyer, lavori finanziati con 19 milioni dall'Ue. Ma qui, anziché far festa, si fa la guerra. Prima la contesa riguardava la costruzione dell'auditorium, contestata con decine di ricorsi, esposti, appelli. Adesso ci si divide sulla gestione: chi l'ha voluto, la Fondazione Ravello ne è esclusa. Chi l'ha osteggiato, il Comune, ne rivendica l'esclusiva. II rischio è che l'opera chiuda prima ancora di essere inaugurata. "Se tornassi indietro non ricomincerei questa avventura per nessuna ragione al mondo", sospira Domenico De Masi. Sociologo di fama, assessore alla Cultura negli Anni 90, ora presiede la Fondazione Ravello che organizza il festival e ne ha decretato il salto di qualità negli ultimi anni. "Abbiamo fatto di Ravello un piccolo posto svizzero con cordialità mediterranea, scegliendo un turismo internazionale, colto e ricco. Un miracolo", spiega. Il 42 per cento dei visitatori è straniero. Su 18 hotel, 5 sono a cinque stelle. "Ma da ottobre fa freddo, gli alberghi chiudono. Così nel 2000 ci venne l'idea dell'auditorium per farli lavorare d'inverno, con eventi culturali e convention, sul modello di Cernobbio". Fu De Masi a contattare il suo amico Niemeyer, che immaginò l'auditorium senza mai essere stato qui, tratteggiò uno schizzo visionario e lo regalò. Oggi quello schizzo, sorta di grande occhio di cemento e vetro spalancato sul golfo di Salerno, è diventato realtà: 400 posti a sedere, piazza panoramica, garage sotterraneo. Fin qui sembra una fiaba. Da qui in poi cominciano i paradossi. Per rendersene conto basta un aperitivo in piazza con Salvatore Di Martino, uomo forte della giunta comunale (fa il vicesindaco solo perché non poteva più fare il sindaco) e storico avversario dell'auditorium: "È un'opera inutile. Portare qui le convention? Una cretinata. Il progetto di Niemeyer? Abbastanza carino, comunque meglio nel plastico che nella realtà". Due anni fa, con lo slogan "No all'auditorium", Di Martino ha vinto le elezioni per 14 voti contro Secondo Amalfitano, sindaco uscente e sponsor dell'opera, che ora lavora nella Fondazione. Tra i due ci sono vecchie ruggini. Anni fa Amalfitano contribuì all'arresto di Di Martino, allora sindaco. Ora Di Martino ha chiesto alla Fondazione di cacciare il rivale, il quale protesta: "Mi stanno mobbizzando, vogliono la morte di Ravello". L'ultima puntata di questa infinita telenovela va in scena in questi giorni. L'auditorium è pronto e la Fondazione chiede al Comune di gestirlo: "Voi non lo volevate, noi sì e inoltre abbiamo le competenze giuste". Giammai, risponde il Comune: la proprietà è nostra e anche se eravamo contrari, ora non rinunciamo al "giocattolo". Cioè mezzo milione di euro l'anno di contributi pubblici, una quindicina di assunzioni più il business di bar e garage. Paradosso nel paradosso: il Comune è socio della Fondazione, insieme a Provincia, Regione e Montepaschi, ma con la Fondazione non vuole più collaborare. Separati in casa (e non solo in senso figurato: la sede della Fondazione è del Comune). Nell'ultimo anno De Masi ha scritto al Comune 8 lettere. "Nemmeno gli rispondo più", chiosa il vicesindaco. "De Masi pensi al festival, l'auditorium siamo in grado di gestirlo da soli". Tra i due corre un'antipatia palpabile. "De Masi ha portato qui Niemeyer? E io portai Gore Vidal, dandogli la cittadinanza onoraria, quando in Comune dicevano: no, è frocio". Per l'inaugurazione De Masi vuole invitare Napolitano e il presidente brasiliano Lula. Il Comune non ci pensa neanche e ha chiesto 400 mila euro per una tre giorni di concerti. La Regione, infastidita dalla diatriba, ha bloccato i fondi. Risultato: tutto fermo. Il Comune non ha i soldi per fare da solo. La Fondazione, sovvenzionata dal Montepaschi, ce li avrebbe ma è tagliata fuori. Dell'inaugurazione nulla si sa. La gestione, partendo così in ritardo, sarà fallimentare, almeno nei primi anni. E il grande occhio di Niemeyèr, anziché aprirsi sul mare, rischia di rimanere malinconicamente chiuso su Ravello.



3 domande a: Claudio Velardi, assessore della Regione Campania al Turismo e ai Beni Culturali, come vede l'ennesima querelle sull'auditorium ?
"L'auditorium è un progetto grandioso, non è vero che è inutile. Ma bisogna gestirlo bene. Il Comune ha l'hardware, cioè la proprietà; la Fondazione ha il software, le competenze. Da soli, non combinano niente. Bisogna trovare una soluzione".
Finora non ci sono riusciti. E al centro di tutto ci sono rivalità e vecchi rancori tra l'ex sindaco e l'attuale vicesindaco.
"Si tratta di una baruffa non rimediabile tra due piccoli maggiorenti locali che si sfidano come Montecchi e Capuleti. lo intanto ho sospeso i fondi: serve buon senso, tutti facciano un passo indietro".
Qual è il rischio?
"Che l'auditorium diventi un'altra cattedrale nel deserto. Qui i fondi europei si spendono per restauri e opere pubbliche importanti, ma senza pensare al dopo: come gestirli, come renderli produttivi? Nessuno ci pensa prima, e dopo è troppo tardi".