mercoledì 24 settembre 2008

Sulle vicenda Villa Rufolo...2

Pubblichiamo la lettera del Prof. De Masi indirizzata al direttore di Positanonews.

Caro Direttore,

ho volutamente atteso che passasse qualche giorno, prima di intervenire su alcune recenti accuse improvvidamente lanciate contro la Fondazione Ravello dal vice-Sindaco Salvatore Di Martino. "Villa Rufolo – egli ha dichiarato – si sta trasformando in un mercato, si vendono gadget nella galleria d'arte, c'è il bar e ora i rinfreschi per i matrimoni".
Non è la prima volta che Di Martino, membro del Consiglio Generale di Indirizzo della Fondazione, ne attacca pubblicamente l´operato. In sede di Consiglio avremo tutto l´agio per chiarire la sua posizione.
Quello che ora mi interessa è tranquillizzare l´opinione pubblica di Ravello della Costiera Amalfitana e della Campania circa la strategia e lo stile con cui opera la Fondazione, soprattutto in funzione dei monumenti ad essa affidati.
In sei anni, essa ha rilanciato il Festival ormai agonizzante, rendendolo famoso in tutto il mondo e ha riportato a Ravello la gestione decennale di Villa Rufolo, avviandone la rinascita. Ha creato ex novo una prestigiosa Scuola di Management Culturale, unica in Italia e ha contribuito in modo determinante alla realizzazione dell´Auditorium Oscar Niemeyer.
In tutte queste attività la Fondazione si è mossa in base a precisi ed espliciti criteri giuridici, estetici, economici, sempre approvati dal Consiglio Generale di Indirizzo e dal Consiglio di Amministrazione. E ne ha affidato la realizzazione alle migliori professionalità disponibili sul mercato, sostituendole man mano che se ne trovavano di migliori.
Tanto la programmazione del Festival quanto la gestione di Villa Rufolo seguono scrupolosamente le linee-guida contenute in un dettagliato masterplan. Quello di Villa Rufolo è stato formalmente consegnato al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 31 gennaio 2008.
Va ricordato che i due Consigli della Fondazione, cui risalgono tutte le sue decisioni strategiche, non sono composti da sprovveduti. Il Sindaco e il Vice-sindaco di Ravello vi siedono accanto a un Ministro in carica, a due Ministri del Governo ombra, al Presidente e al Direttore Generale della Fondazione Monte Paschi, al Presidente della Provincia di Salerno, a cinque prestigiosi professori ordinari di Diritto, Filosofia, Sociologia ed Economia. Le attività culturali della Fondazione sono affidate ad artisti e studiosi di livello internazionale.
Leopardi diceva che “per non mostrare agli altri i confini del proprio sapere, basta non superarli”. Un poco di modestia non guasterebbe nell´azzardare giudizi su questioni che esulano dalle proprie competenze. Chi frequenta il MOMA a Nerw York, il Britisch a Londra, l´Ermitage a San Pietroburgo, le Scuderie del Quirinale a Roma sa bene quali book shop essi esibiscono. Oggi il Baubourg di Parigi e il Palazzo delle Esposizioni di Roma gareggiano nell´accaparrarsi i migliori chef per i loro ristoranti. L´Opéra di Parigi e la Fenice di Venezia hanno persino un dépliant con regolare prezzario per i ricevimenti privati. Senza la valorizzazione economica dei monumenti crolla anche la loro valorizzazione culturale. La precedente gestione di Villa Rufolo lo ha ampiamente dimostrato.
Gli abitanti di Ravello della costa d´ Amalfi e della Campania stiano tranquilli: il rispetto e la valorizzazione del patrimonio artistico ravellese che le è stato affidato alla Fondazione, sta a cuore ad essa più che ad ogni altra istituzione locale. La Fondazione offre ampie garanzie di raffinatezza estetica e di spessore culturale. I rispettivi Direttori di tre famosi musei – il Moma, la Tate Gallery e il Montreal Museum of Modern Art – questa estate hanno curato la nostra mostra sul Mediterraneo e si sono congratulati con noi per il modo con cui è gestita Villa Rufolo, buvette compresa.
Ognuno dei cespiti che la Fondazione gestisce è stato incamerato in condizioni pietose ed è stato rapidamente migliorato sia nelle strutture che nelle funzioni. Con attenzione, apprensione, amore e competenza.Prima di azzardare critiche insensate, sarebbe dunque meglio studiare, viaggiare, osservare e imparare, uscendo ogni tanto dagli angusti confini della cintura daziaria.Grazie dell´attenzione e cordiali saluti.


Domenico De Masi
Presidente Fondazione Ravello