lunedì 23 febbraio 2009

Amalfitano a De Masi, De Masi ad Amalfitano...

Scambio epistolare pubblicato da www.positanonews.it
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Ravello 16 febbraio 2009

Caro Presidente,

Tu ben sai che il mio impegno, unitamente al tuo, è stato sempre profuso nell’interesse della Fondazione e del Paese nella sua interezza, quindi questa mia, più che a te, è diretta a quanti riterrai utile e opportuno far leggere.
Da diverso tempo con sempre maggiore insistenza circola la voce che tutti i mali della Fondazione dipenderebbero dal contratto che mi lega alla Direzione di Villa Rufolo fino al 2010. Puoi rassicurare tutti che giammai mi trincererei dietro una clausola contrattuale o un cavillo giuridico per non fare l’interesse di Ravello. Ove mai qualcuno in generale, ma più in particolare gli amici del CdI e del Cda che tanti sacrifici profondono nel portare avanti il nostro progetto, dovessero ritenere che per il bene pubblico è necessario un atto di responsabilità da parte mia, sarei felice di seguire ogni loro utile indicazione, come per altro hai sempre fatto pure tu.
Forse questa lettera ha più senso per chi la scrive che per chi eventualmente dovesse leggerla oltre te, anche per questo fanne l’uso che meglio ritieni, incluso quello di cestinarla.
Con la cordialità di sempre.
Tuo
Secondo Amalfitano
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Risposta del Prof. Domenico De Masi
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Dr. Secondo Amalfitano
Direttore di Villa Rufolo
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Roma, 21 febbraio 2009

Caro Secondo,
rispondo alla tua del 16 febbraio con qualche giorno di ritardo perché sono stato in giro per un ciclo di conferenze.
Tu scrivi che da diverso tempo, con sempre maggiore insistenza, circola la voce che tutti i mali della Fondazione dipenderebbero dal contratto che ti lega alla Direzione di Villa Rufolo fino al 2010.
Ma quali sono “i mali della Fondazione”? In realtà essa non ha mai goduto di tanta ottima salute.
Voleva rivitalizzare il festival wagneriano: in pochi anni lo ha portato al massimo prestigio in Italia e in Europa.
Voleva che questo Festival coinvolgesse un numero crescente di spettatori e di organizzatori ravellesi: basta contare le silver card ritirate dai nostri concittadini, le loro presenze agli spettacoli, i giovani ravellesi che lavorano nel Festival per comprendere come i risultati siano andati oltre ogni aspettativa.
Voleva la realizzazione di un auditorium: fra qualche mese Ravello disporrà di uno dei complessi polifunzionali più belli d’Italia.
Voleva ottenere la gestione di Villa Rufolo per restituirla ai ravellesi e per migliorarne le funzioni: in meno di un anno ha ottenuto la sua gestione e l’ha decisamente migliorata.
Voleva offrire ai giovani la possibilità di apprendere il management degli eventi culturali: ha creato una scuola post-laurea cui ambiscono laureati italiani e stranieri.
Tutto questo nella massima trasparenza, con i bilanci sempre in regola e con il massimo rispetto dei criteri meritocratici.
In realtà, quindi, i “mali della Fondazione” che tu paventi, non esistono. Se per tali intendi le critiche e le opposizioni esercitate contro l’operato della Fondazione, devi comunque ammettere che esse non sono mai riuscite a ostacolare il nostro lavoro e che, man mano, sono andate scemando. Ad esempio, se oggi si facesse un referendum pro e contro l’Auditorium, la schiacciante maggioranza dei ravellesi voterebbe a favore.
Sei troppo intelligente e troppo esperto di politica locale per non considerare scontate e spuntate le piccole invidie, le piccole scaramucce, le piccole calunnie, le piccole vendette, che sempre avvelenano la vita sociale di qualunque paese. Non bisogna mai pretendere consenso totale, né bisogna attendersi esplicita riconoscenza. Soprattutto occorre una pazienza infinita.
Se la Fondazione ha ottenuto così innegabili successi, il merito principale va a te che l’hai ideata, creata, gestita nella sua fase più delicata. E se è vero che due Consiglieri su 18 hanno chiesto la tua rimozione dalla Direzione di Villa Rufolo, è anche vero che 16 Consiglieri su 18 hanno preso le tue difese, hanno apprezzato i tuoi meriti, hanno dichiarato intoccabile il tuo ruolo.
La tua generosa disponibilità ti fa onore ancora una volta ma, come vedi, non esiste nessuna ragione per cui tu debba dimetterti dalla Direzione di Villa Rufolo. La tua presenza in tale ruolo, non solo non danneggia la Fondazione, ma le rende un servizio prezioso.
D’altra parte, la stragrande maggioranza dei ravellesi è fatta di persone intelligenti e oneste, che sanno ben comprendere chi davvero ama, avvantaggia e onora il proprio paese. Perciò non può non riconoscere e rispettare la tua professionalità, del resto apprezzatissima ben al di là dei confini locali.

Ti rinnovo la mia stima e la mia affettuosa amicizia.

Mimmo De Masi