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Un' intesa prima umana e poi politica sbocciata nella magica atmosfera di Ravello davanti a una fetta di pizza al taglio. “Alla vigilia del suo giuramento al Quirinale il neoministro Brunetta mi chiese la disponibilità a dargli una mano con l'incarico di consigliere per le autonomie locali». Secondo Amalfitano, già sindaco di Ravello, uomo di punta del centrosinistra in Costiera Amalfitana, ha finito per accettare l'invito. Anche se questo significava saltare la barricata. Con Brunetta, che possiede una casa a Ravello c'era un rapporto di vecchia data. "E poi lui - ricorda l'ex primo cittadino - mi disse che riponeva molta fiducia in me e nelle mie capacità". E le accuse di opportunismo che adesso gli pioveranno addosso? Amalfitano fa spallucce: "Diranno che ho fatto il salto della quaglia, mai cittadini sapranno giudicare". Del resto i rapporti tra l'ex sindaco e il partito di Veltroni si erano deteriorati subito dopo le elezioni politiche di aprile.
"Di questo Pd - spiega ora quello che fino a poco tempo fa era un leader locale - non so cosa farmene, che la mia nomina facesse storcere il naso a diverse persone, proprio non me lo aspettavo. Mi riferisco a persone del mio ex schieramento partitico che hanno dato la stura a richieste più o meno formali di analisi del mio sangue, per verificare che il dna fosse sempre lo stesso. Onestamente - aggiunge Amalfitano - devo dire che la gioia e anche un po' l'orgoglio per la richiesta di collaborazione di Renato Brunetta, sono state un poco appannate dagli atteggiamenti di persone che prima ancora che amici ritenevo intelligenti". Veleni di paese? Certo, ma anche la difficoltà di convincere gli ex compagni di partito che la sua non è stato il classico abbordaggio del carro del vincitore. Ricorda Amalfitano: "Ho scritto al mio amico Ermete Realacci, ritenendolo unico interlocutore al quale dovere comunicazioni e in buona sostanza gli ho detto che voglio fare il Brunettiano". Di cosa si occuperà nello specifico Secondo Amalfitano? "Tutto è da definire, il mio ruolo specifico è per gli enti locali e nel dettaglio dovrei occuparmi di innovazione tecnologica". Quali problemi in particolare pensa di affrontare? L'ex Pd si concentra sull'innovazione tecnologica: "Ci sono ancora molti Comuni senza Adsl e bisogna che tutto il paese sia servito in maniera adeguata, inoltre bisogna far aumentare i servizi telematici all'interno dei Comuni a favore dei cittadini, lavorare sulla formazione e sulla modernizzazione degli enti locali, in ogni caso il lavoro da fare è complesso ma il ministro Brunetta si sta muovendo nella giusta direzione".
"Di questo Pd - spiega ora quello che fino a poco tempo fa era un leader locale - non so cosa farmene, che la mia nomina facesse storcere il naso a diverse persone, proprio non me lo aspettavo. Mi riferisco a persone del mio ex schieramento partitico che hanno dato la stura a richieste più o meno formali di analisi del mio sangue, per verificare che il dna fosse sempre lo stesso. Onestamente - aggiunge Amalfitano - devo dire che la gioia e anche un po' l'orgoglio per la richiesta di collaborazione di Renato Brunetta, sono state un poco appannate dagli atteggiamenti di persone che prima ancora che amici ritenevo intelligenti". Veleni di paese? Certo, ma anche la difficoltà di convincere gli ex compagni di partito che la sua non è stato il classico abbordaggio del carro del vincitore. Ricorda Amalfitano: "Ho scritto al mio amico Ermete Realacci, ritenendolo unico interlocutore al quale dovere comunicazioni e in buona sostanza gli ho detto che voglio fare il Brunettiano". Di cosa si occuperà nello specifico Secondo Amalfitano? "Tutto è da definire, il mio ruolo specifico è per gli enti locali e nel dettaglio dovrei occuparmi di innovazione tecnologica". Quali problemi in particolare pensa di affrontare? L'ex Pd si concentra sull'innovazione tecnologica: "Ci sono ancora molti Comuni senza Adsl e bisogna che tutto il paese sia servito in maniera adeguata, inoltre bisogna far aumentare i servizi telematici all'interno dei Comuni a favore dei cittadini, lavorare sulla formazione e sulla modernizzazione degli enti locali, in ogni caso il lavoro da fare è complesso ma il ministro Brunetta si sta muovendo nella giusta direzione".