Quando Secondo Amalfitano, ex sindaco di Ravello dall'animo ambientalista, ha avuto la direzione di Villa Rufolo, cuore del Ravello Festival, non ha avutro dubbi: arte e bellezza devono avere un nocciolo duro etico. E ha travasato in questa avventura competenze accumulate per anni. Obiettivo un festival a emissioni zero. fare cultura senza disperdere un solo grammo di CO2 nell'aria. Tra le proposte del festival (http://www.ravellofestival.com/) Bach, Pina Baush, Strauss, Uri Caine, Canio loguercio, Ludovico Einaudi, Wim Mertens; concerto all'alba, mostre, incontri con artisti, film. Il tutto nello scenario ineguagliabile della costiera amalfitana, per quattro mesi, fino al 31 ottobre."Vorrei che Villa Rufolo diventasse un modello di gestione culturale ecosostenibile" dice Amalfitano; "Con i pannelli fotovoltaici abbiamo fatto un primo passo. Ora stiamo sostituendo le vecchie lampade con sistemi a led. Alcuni eventi verranno illuminati con energia prodotta da un motore a idrogeno. Invece di gas, emette acqua. La useremo per i fiori". In programma anche la sostituzione della vecchia serra della villa con una nuova. Naturalmente fotovoltaica. Progetto analogo per il primo Napoli Teatro Festival diretto da Renato Quaglia (napoliteatrofestival.it) già terminato. Bilancio positivo per la qualità dei 200 spettacoli, ospitati in teatro, gallerie d'arte e in alcuni tra i luoghi d'arte più affascinanti della città, e perchè è stato un vero ecofestival, il primo a rispettare i regolamenti comunitari. Tra qualche mese un impianto fotovoltaico produrrà tutta l'energia necessaria ai prossimi appuntamenti. Anche questa è Napoli.
Anna Assumma