venerdì 17 luglio 2009
lunedì 29 giugno 2009
Riflessione.
mercoledì 24 giugno 2009
venerdì 19 giugno 2009
42 Volte Felice
Dopo i messaggi di ringraziamento formulati dai tre candidati locali, corre l’obbligo, anche per me, di rivolgere i più vivi sentimenti di gratitudine a coloro i quali hanno creduto nel mio nome, ma soprattutto nel mio cognome.
Al termine di una estenuante campagna elettorale condotta col piglio di sempre, rimango FELICE. Delle 48 preferenze accordatemi e che quacuno, durante le operazioni di scrutinio,volevano per forza rendere nulle.
Un grazie particolare è rivolto ai miei rappresentanti che, fino alle 3 del mattino seguente lo spoglio, hanno vigilato perché tutto andasse nel verso giusto.
mercoledì 17 giugno 2009
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venerdì 12 giugno 2009
Conferenza stampa di presentazione Ravello Festival... manca qualcuno!
Un format, quello della costiera amalfitana, che senza rinnegare la tradizione cameristica di stampo wagneriano,mira alla multidisciplinarieta': otto le sezioni in programma (dalla musica sinfonica alla danza, dal cinema alle arti visive, dal teatro-novita' assoluta della rinnovata edizione - al design) piu' di di 100 eventi nell'arco di 5 mesi e la presenza di 800 artisti da tutto il mondo. Sono i numeri dell'appuntamento internazionale che, in un susseguirsi quotidiano di eventi, prendera' il via - dal palco a strapiombo su uno dei panorami piu' belli del mondo - il 26 giugno, con il ritorno di Jhon Axelrod alla direzione dell'orchestra del Teatro di San carlo e con al pianoforte Ivo Pogolerich. Da non perdere il debutto campano del grande violinista Vadim Repim e nella notte tra il 10 e l'11 il tradizionale concerto all'alba, uno dei piu' noti del Festival, oltre che tra le bacchette d'eccezione, Jeffrey Tate.Tra le novita' di quest'anno per il Jazz, attesissimo il duo Corea- Bollani che prima volta assoluta sul palco, daranno vita , a colpi di piano, non ad una sfida, quanto piuttosto ad uno scambio tra le sonorita' del jazz fusion di Chik e quelle del giovane compositore Bollani, divenuto famoso a livello internazionale per le sue sperimentazioni.
Unprogramma ambizioso, con un budget di circa 2 mln e mezzo di euro (quello messo a disposizione dalla Fondazione per i due terzi privata, monte dei Paschi e solo un terzo pubblica, regione provincia e comune ), che punta come sottolineato De Masi anche a "destagionalizzare" il festival, obiettivo reso possibile dall'acquisizione di spazi come Villa Episcopio- nota ai piu' per essere stata residenza estiva di Jackeline Kennedy,ma anche sede luogotenenziale di Vittorio Emanuele - e dell'Auditorium di Niemeyer, prossimo all'inaugurazione, il cui progetto donato dall'archistar di Brasilia, era rimasto bloccato per anni. Nella intenzione dei promotori insomma , fare musica e non solo 365 giorni l'anno, puntando anche alla formazione, una scuola di managemant culturale consentira' a giovani di tutto il mondo di studiare e lavorare a Ravello con docenti d'eccezione : per il cinema Lina Wertmuller. Una sezione giovane che gioca ancora il "ruolo del parente povero"- ha detto la regista-ma in crescita perche' l'obiettivo e' quello di coltivare la bellezza, dell'arte del cinema, storica e paesaggistica, come il "petrolio" del nostro paese.
lunedì 8 giugno 2009
L'urna ha detto...
Salvatore Di Martino 436 voti
Gerardo Russo 144 voti
sabato 6 giugno 2009
giovedì 4 giugno 2009
Riceviamo e pubblichiamo - da Frodo Beggins
lunedì 1 giugno 2009
Il mito di Ravello affoga nei veleni. (stiamo affogando !!!)
di Giuseppe Salvaggiulo (inviato de La Stampa)
Per farsi la guerra non c'è posto al mondo meno adatto di Ravello perla della costiera amalfitana, "heaven on earth" - paradiso in terra - come scrivono gli americani sui libri degli ospiti negli alberghi, infonde solo armonia. E non a caso ha ispirato, nei secoli, Richard Wagner e Gore Vidal, Greta Garbo e Jackie Kennedy. Eppur si litiga. Accade da dieci anni e ora, quando pareva giunto il tempo della pace, hanno ricominciato come e più di prima. II campo di battaglia è sempre uno spicchio di terra su cui tra due mesi sarà pronto l'auditorium disegnato da Oscar Niemeyer. Ogni città al mondo sognerebbe un'opera firmata dal grande architetto brasiliano. Ravello, 2500 abitanti, l'ha avuta gratis. Progetto regalato da Niemeyer, lavori finanziati con 19 milioni dall'Ue. Ma qui, anziché far festa, si fa la guerra. Prima la contesa riguardava la costruzione dell'auditorium, contestata con decine di ricorsi, esposti, appelli. Adesso ci si divide sulla gestione: chi l'ha voluto, la Fondazione Ravello ne è esclusa. Chi l'ha osteggiato, il Comune, ne rivendica l'esclusiva. II rischio è che l'opera chiuda prima ancora di essere inaugurata. "Se tornassi indietro non ricomincerei questa avventura per nessuna ragione al mondo", sospira Domenico De Masi. Sociologo di fama, assessore alla Cultura negli Anni 90, ora presiede la Fondazione Ravello che organizza il festival e ne ha decretato il salto di qualità negli ultimi anni. "Abbiamo fatto di Ravello un piccolo posto svizzero con cordialità mediterranea, scegliendo un turismo internazionale, colto e ricco. Un miracolo", spiega. Il 42 per cento dei visitatori è straniero. Su 18 hotel, 5 sono a cinque stelle. "Ma da ottobre fa freddo, gli alberghi chiudono. Così nel 2000 ci venne l'idea dell'auditorium per farli lavorare d'inverno, con eventi culturali e convention, sul modello di Cernobbio". Fu De Masi a contattare il suo amico Niemeyer, che immaginò l'auditorium senza mai essere stato qui, tratteggiò uno schizzo visionario e lo regalò. Oggi quello schizzo, sorta di grande occhio di cemento e vetro spalancato sul golfo di Salerno, è diventato realtà: 400 posti a sedere, piazza panoramica, garage sotterraneo. Fin qui sembra una fiaba. Da qui in poi cominciano i paradossi. Per rendersene conto basta un aperitivo in piazza con Salvatore Di Martino, uomo forte della giunta comunale (fa il vicesindaco solo perché non poteva più fare il sindaco) e storico avversario dell'auditorium: "È un'opera inutile. Portare qui le convention? Una cretinata. Il progetto di Niemeyer? Abbastanza carino, comunque meglio nel plastico che nella realtà". Due anni fa, con lo slogan "No all'auditorium", Di Martino ha vinto le elezioni per 14 voti contro Secondo Amalfitano, sindaco uscente e sponsor dell'opera, che ora lavora nella Fondazione. Tra i due ci sono vecchie ruggini. Anni fa Amalfitano contribuì all'arresto di Di Martino, allora sindaco. Ora Di Martino ha chiesto alla Fondazione di cacciare il rivale, il quale protesta: "Mi stanno mobbizzando, vogliono la morte di Ravello". L'ultima puntata di questa infinita telenovela va in scena in questi giorni. L'auditorium è pronto e la Fondazione chiede al Comune di gestirlo: "Voi non lo volevate, noi sì e inoltre abbiamo le competenze giuste". Giammai, risponde il Comune: la proprietà è nostra e anche se eravamo contrari, ora non rinunciamo al "giocattolo". Cioè mezzo milione di euro l'anno di contributi pubblici, una quindicina di assunzioni più il business di bar e garage. Paradosso nel paradosso: il Comune è socio della Fondazione, insieme a Provincia, Regione e Montepaschi, ma con la Fondazione non vuole più collaborare. Separati in casa (e non solo in senso figurato: la sede della Fondazione è del Comune). Nell'ultimo anno De Masi ha scritto al Comune 8 lettere. "Nemmeno gli rispondo più", chiosa il vicesindaco. "De Masi pensi al festival, l'auditorium siamo in grado di gestirlo da soli". Tra i due corre un'antipatia palpabile. "De Masi ha portato qui Niemeyer? E io portai Gore Vidal, dandogli la cittadinanza onoraria, quando in Comune dicevano: no, è frocio". Per l'inaugurazione De Masi vuole invitare Napolitano e il presidente brasiliano Lula. Il Comune non ci pensa neanche e ha chiesto 400 mila euro per una tre giorni di concerti. La Regione, infastidita dalla diatriba, ha bloccato i fondi. Risultato: tutto fermo. Il Comune non ha i soldi per fare da solo. La Fondazione, sovvenzionata dal Montepaschi, ce li avrebbe ma è tagliata fuori. Dell'inaugurazione nulla si sa. La gestione, partendo così in ritardo, sarà fallimentare, almeno nei primi anni. E il grande occhio di Niemeyèr, anziché aprirsi sul mare, rischia di rimanere malinconicamente chiuso su Ravello.
3 domande a: Claudio Velardi, assessore della Regione Campania al Turismo e ai Beni Culturali, come vede l'ennesima querelle sull'auditorium ?
"L'auditorium è un progetto grandioso, non è vero che è inutile. Ma bisogna gestirlo bene. Il Comune ha l'hardware, cioè la proprietà; la Fondazione ha il software, le competenze. Da soli, non combinano niente. Bisogna trovare una soluzione".
Finora non ci sono riusciti. E al centro di tutto ci sono rivalità e vecchi rancori tra l'ex sindaco e l'attuale vicesindaco.
"Si tratta di una baruffa non rimediabile tra due piccoli maggiorenti locali che si sfidano come Montecchi e Capuleti. lo intanto ho sospeso i fondi: serve buon senso, tutti facciano un passo indietro".
Qual è il rischio?
"Che l'auditorium diventi un'altra cattedrale nel deserto. Qui i fondi europei si spendono per restauri e opere pubbliche importanti, ma senza pensare al dopo: come gestirli, come renderli produttivi? Nessuno ci pensa prima, e dopo è troppo tardi".
sabato 30 maggio 2009
Vota e fai votare...
AMALFI, ATRANI, CETARA, CONCA DEI MARINI, FURORE, MAIORI, MINORI, POSITANO, PRAIANO, RAVELLO, SCALA
Per Angelo VILLANI Presidente
Pd Antonio De Luca
Lista Presidente Salvatore Di Martino
Giovani Lucio Pasquale Amatucci
Popolari Casimiro Di Crescenzo
LD Franceschina Pisani
Verdi Marco Russo
Prc Rosalba Sorrentino
Idv Gerardo Russo
Socialisti Pasquale Apicella
Sinistra Domenico Marrone
Per Edmondo CIRIELLI presidente
Pdl Salvatore Di Palma
Fp Vincenzo Mammato
ApC Gaetano D’Emma
Meda Giovanni Rossi
Centro Luigi D’Uva
Dfc Francesco Fusco
Apl Andrea Cretella
Nuovo Psi Matteo Bottone
Mpa Fulvio Mormile
La Destra Alessandro Russo
As Maria Pironti
AdC Giuseppe Fusco
Udeur Antonio Milo
Udc Giuseppe Lembo
Dc Alfredo Ventura
Mpi Chiara Gambardella
Lega Sud Rachele De Luca
Per Antonella BUONO Presidente
Il Sole Antonio Piscitelli
Valerio TORRE Presidente
Al. Comunista Mario Ricciardiello
giovedì 21 maggio 2009
domenica 17 maggio 2009
Arrivano i Poeti!!!
So passat chiù e tre ann
Ca decive quanta cos cà facimm
tu stai ancora festeggiann
nuje sti cose nun e verimm
Tu e vint si sagliut te si assettat
chillat e pers e nun se dà pace
vo capì addo è sbagliat
nuje invec simm carut dalla padella alla brace
dint a fest e parlat e qualità
batate bene nessuno se la prenda
per gli anziani cibo e solidarietà
ma non dirmi che pure chist'ann stamm sott a na tenda?
L'auditorium brasiliano copriva torello
l'ostacolavi nun o vuliv fa fa
ci dicevi: "è un mostro rovina Ravello"
mo o tien dint e mane nun sai che fa
Qual Surrient amalfi e Positan
Stu paese c'ò invidia o munn
Facite ambress passat a man
Sino cu vuje finimme a funn
O Sapimm ca tu nun si capace
A voglia e parlà o sann pur e pret
Anche se qui tutto tace
A cummannà è chill che te sta arret
O' Poeta
OBBLIGO DI CITARE LA FONTE
ALLE EUROPEE!!!
sabato 16 maggio 2009
Ciao Susanna!!!
martedì 12 maggio 2009
domenica 10 maggio 2009
LE DIMISSIONI...
venerdì 8 maggio 2009
A "Griglia da Carne"...o a "Spina di Pesce" ???
giovedì 7 maggio 2009
Gestiamo insieme l´Auditorium...
Ravello si trova nella fortunata situazione di possedere un panorama incantevole, un ricco patrimonio monumentale, una ricca infrastruttura alberghiera, una serie di splendide ville storiche, un´ Amministrazione efficiente, una fondazione lungimirante.
Ora vi si aggiunge l´auditorium progettato da Oscar Niemeyer. Non sono molti i paesi che possono vantare qualcosa di simile. Tutto questo, e altro ancora, confluisce nel "Progetto Ravello" che può diventare "sistema dinamico" solo se si rimuovono le cause locali che da qualche anno a questa parte dilaniano il paese e se si attua un modello di governance capace di raccordare i fondi pubblici e le sponsorizzazioni private con le esigenze del Comune e con le finalità sociali della Fondazione, ulteriore, consolidato patrimonio di Ravello.
Forse proprio l´Auditorium, che finora è stato il pomo della discordia, può finalmente fornire l´occasione per voltare pagina e pacificare il paese, spianando la strada alla realizzazione di un modello di sviluppo socio-economico basato sull´intreccio virtuoso tra cultura e turismo. Perciò la Fondazione conferma la disponibilità, più volte assicurata, a una concorde inaugurazione e gestione dell´Auditorium, capolavoro di Niemeyer che può diventare per Ravello ciò che il museo di Ghery è ormai per Bilbao. La legittimazione a gestire l´Auditorium fin dalla sua inaugurazione viene alla Fondazione dai suoi soci fondatori - tra cui Regione e Comune - che le hanno assegnato per statuto i precisi compiti di "tutelare e valorizzare, in termini culturali ed economici, i beni di interesse artistico e storico situati nell´area del Comune di Ravello promuovere e coordinare iniziative culturali, scientifiche e artistiche che facciano dei siti storico-artistici di Ravello la sede di manifestazioni di prestigio nazionale e internazionale". Se la Fondazione venisse esautorata da questa sua mission, non avrebbe più ragione di esistere.
Sulla base di queste prerogative statutarie della Fondazione Ravello, la Fondazione Monte Paschi è entrata a farne parte e ha consolidato la sua presenza onorando impegni finanziari di non lieve entità. Sulla base delle medesime prerogative statutarie tutti i consiglieri e i collaboratori hanno lavorato sodo per sette anni, assicurando ai soci e a Ravello un organismo esemplare.
L´Auditorium, che non è un fatto locale ma un fatto mondiale, rappresenta un tassello imprescindibile per la destagionalizzazione del turismo in tutta la Costiera e per il completamento del "Progetto Ravello". Esso però esige una solenne inaugurazione e una complessa gestione di altissimo livello, che rappresentano una vera e propria sfida, superabile solo se la volontà del Comune e la professionalità della Fondazione convergono in un´azione sinergica.
Come la Fondazione ha più volte segnalato si è in grave ritardo per organizzare degnamente sia l´inaugurazione che la gestione. Il piano messo insieme dal Comune è di fiato corto e di basso profilo. Se finanziato dalla Regione, la esporrebbe a una pessima figura, anche nei confronti del Brasile. D´altra parte, inaugurare e gestire l´auditorium è un´impresa difficile che può essere realizzata solo valorizzando la competenza e l´impegno della Fondazione. Solo essa, infatti, dispone di quattro settori operativi (amministrativo, produzione, comunicazione, marketing) )e di otto sezioni artistiche (dalla musica sinfonica allearti visive) affidate a direttori di sperimentata competenza. Tutta questa macchina organizzativa è pronta a entrare in funzione per un lancio e uno sviluppo degno dell´Auditorium.
Ma solo una sinergia incondizionata con il Comune può indurre la Fondazione ad assumersi l´onere gravosissimo di questa impresa e di recuperare il tempo perduto, mettendo in campo la sua capacità organizzativa, la sua solidità culturale e il suo network internazionale. E questa soluzione passa attraverso il completo accantonamento delle questioni localistiche, attraverso la pacificazione del paese, ora spaccato in due. Ogni soluzione che punti all´egemonia di una delle due parti, esporrebbe la Fondazione (che deve sempre restare super partes) ai rancori dell´altra. La posta in gioco è cruciale e le forze in campo hanno responsabilità storiche anche verso le future generazioni. O si coglie questa irripetibile occasione per creare un modello eccellente di nuova governance territoriale, pacificare il paese e rilanciarlo nel mondo, con grande vantaggio per tutta la Regione; o l´intero "Progetto Ravello", sprecando i massicci investimenti di soldi e intelligenze, crolla miseramente, condannando l´Auditorium a diventare una ennesima, scandalosa cattedrale nel deserto. Con questa ennesima, esplicita disponibilità, la Fondazione ha fatto tutti i suoi passi verso la collaborazione. Ora tocca agli altri soggetti fare la loro parte.
o
Domenico De Masi
Mario Rusciano
Stefano Valanzuolo
martedì 5 maggio 2009
Dalla Prima Lettera...del nuovo politico!!!
ma io ce credo
ancora ce credo
l'ammore a nnuje ce po' salva'
accorta a nun te fa 'mbriaca'
Quante Lettere... e poi si dice che la gente non scrive più!!!
Cari elettori ed elettrici della Costiera Amalfitana questa è la prima di una serie di dichiarazioni politiche che intendo rilasciare per chiarire la mia posizione politica e per spiegare le ragioni che mi hanno spinto ad accettare la candidatura alla provincia nella lista dell´Italia dei Valori di Di Pietro. Il mio obiettivo è anche quello di porre all´attenzione dell´opinione pubblica una serie di problemi della popolazione della Costiera comuni anche in altre zone che non mi sembrano abbiano il giusto risalto pur essendo molto sentiti a livello locale.Uno degli argomenti che mi sta più a cuore è il seguente:
GERARDO RUSSO
CANDIDATO ALLA PROVINCIA CON L´ITALIA DEI VALORI DI DI PIETRO
sabato 2 maggio 2009
dalla Quarta lettera....
TRE ANNI DI OPPOSIZIONE(di Secondo Amalfitano)
A tre anni dall’ultima consultazione elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale di Ravello che mi ha visto non vincitore per ben 14 voti di differenza, provo a fare un bilancio politico e a esternare alcune considerazioni.
All’indomani del voto:
· ben consapevole di quanto sia lacerante per un piccolo comune una competizione elettorale;
· ben consapevole che appena 14 voti di differenza erano troppo pochi sia per far sentire appagati i vincitori che rassegnati gli sconfitti;
· ben consapevole che la domanda di “sangue e arena” sarebbe montata forte da una parte e dall’altra;
· ben consapevole che avremmo assistito a un “dejà vu” nel modo di “amministrare allegramente” il paese;
· ben consapevole che la mia persona avrebbe tratto giovamento dal mantenere alta la tensione e fermo lo scettro di comando;
· ben consapevole che qualsiasi altro atteggiamento che non fosse quello della guerra ad oltranza e dell’aizzare le folle, avrebbe avuto ripercussioni non positive sulla mia persona;
· ben consapevole che Ravello e i tanti progetti messi in campo non potevano permettersi una competizione senza fine;
· ben consapevole che mi accingevo a chiedere l’ennesimo sacrificio alla mia famiglia che da sempre ha dovuto subire le azioni dei cattivi e degli imbecilli, che a Ravello sono presenti in perfetta media mondiale;
· ben consapevole che molti amici avrebbero letto non positivamente la mia azione,
· ben consapevole che dopo 8 anni spesi a far crescere soprattutto civilmente, socialmente, culturalmente, eticamente e moralmente il paese, non potevo sottrarmi all’ennesimo dovere;
· ben consapevole che l’intero mondo che aveva apprezzato il mio lavoro non meritava di essere deluso;
· ben consapevole che continuare a sostenere la mia, come l’unica, sola, vera, autentica paternità della realizzazione dell’Auditorium Oscar Niemejer, sia pure con l’aiuto di tanti amici, avrebbe solo ulteriormente danneggiato la realizzazione dell’opera;ben consapevole di tutto ciò, decisi di mantenere una linea defilata, limitando a poche apparizioni la mia presenza in Consiglio Comunale, imponendomi di non svolgere direttamente alcuna azione verso i tanti abusi e le tantissime illegittimità compiute dall’amministrazione in carica, di non mettere mai più fisicamente piede in municipio, di non rispondere a nessuna delle tante provocazioni che in vario modo mi sono piovute addosso, di non denunciare penalmente e civilmente i responsabili di reati commessi nei mie confronti; decisi di impegnarmi anche a dare il mio contributo a risolvere problemi dell’amministrazione in carica, a cercare di attutire in ogni modo i contraccolpi negativi dell’azione sciagurata dell’attuale amministrazione, di impegnarmi comunque per far arrivare a Ravello e su Ravello gli effetti benefici dell’azione di tanti amici che mi onoravano e mi onorano della loro stima e amicizia; cosa più dolorosa, decisi di non rivendicare alcun merito sulla realizzazione dell’auditorium, lasciando che giorno dopo giorno diventasse l’auditorium di tutti tranne che mio, fino all’ultima farsa-pagliacciata del 25 aprile scorso presso il cantiere, allorquando persone senza dignità hanno taciuto la verità con azioni camaleontiche e trasformistiche degne dei migliori mestatori ed imbonitori di folle. Vergogna!!!!!!!
Ad oltre metà del guado qual è il bilancio di cotanta azione?
ü Un amministrazione comunale che ancora va a caccia di colpe e di colpevoli, anziché pensare ad amministrare la straordinaria eredità ricevuta: un assetto organizzativo e giuridico dell’apparato amministrativo e dei servizi eccellente e unico in Costiera e non solo, decine di milioni di euro da spendere, una progettualità per centinaia di milioni di euro, una visibilità mondiale, un apprezzamento universale delle azioni messe in campo dalla mia Amministrazione, il favore verso Ravello di tantissime organizzazioni e persone (dai media ai partiti di destra e sinistra, da imprenditori di fama mondiale a tecnici unici;
ü Un amministrazione comunale impegnata solo a demolire tutto quanto organizzato, programmato, progettato e finanziato dalla precedente, travolgendo in questa opera demolitoria anche le persone, o per meglio dire, le personalità che maggiormente erano state al mio fianco;
ü Un’amministrazione comunale che in tre anni non ha fatto una azione, dico una, a favore della cultura e della crescita sociale;
ü Un’amministrazione che ha completamente confuso i cittadini finanche sulle gerarchie istituzionali quali : Vice, significa secondo e non primo; consigliere non è assessore; Minoranza significa 4 e non 0; delega significa fare qualche cosa di diverso dai fatti propri;
ü Un gruppo, anzi un gruppuscolo di mestatori e denigratori di professione che, soprattutto con l’uso delle nuove tecnologie, hanno pensato bene di dedicare tutta la loro vita (non mi pare siano mai riusciti e riescano a fare altro) a demolire la mia persona, con ingiurie e calunnie di ogni ordine e tipo, invadendo la mia vita non solo pubblica, ma anche professionale e privata. Persone, o per meglio dire quacquaracquà, che anche con l’anonimato hanno ridotto Ravello a un blog di quart’ordine, all’interno del quale tutto il male possibile e immaginabile di Ravello viene ricondotto ad un’unica persona: il sottoscritto, anzi mi correggo, a due persone: mi fa buona compagnia il malcapitato De Masi che, avendo pensato, sciaguratamente per lui, di innamorarsi di Ravello, è colpevole di avere spesso e volentieri idee concordi e sinergiche con le mie. Dimenticano questi figuri, ma forse sarebbe più corretto dire che non hanno mai saputo, che il consenso si guadagna sulle idee, sulle proposte e sulle azioni a favore di qualche cosa e di qualcuno, non sull’attività CONTRO. Demolire me e altri, volendo viaggiare per pochi minuti nel mondo dei sogni di qualcuno, non serve; non serve a chi tenta di farlo, non serve al paese, serve solo ad appagare malcelate frustrazioni infantili, patologie varie e forse, per qualcuno nello specifico, vendette per mancato pagamento o ripagamento di crediti elettorali. Di fronte a precisi e sicuri pareri legali che mi suggerivano di denunciare tali misfatti mi sono imposto di non farlo. Ho sbagliato? Forse ho sbagliato perché non ho valutato che, in mancanza di autonomia cerebrale dei soggetti coinvolti, portatori sani di menti obnubilate bisognose di cure antiflogistiche, denunciarli sarebbe stato l’unico modo per fermarli, rendendo un servizio al paese e al suo buon nome (purtroppo la diffusione via internet è devastante). Il grande risultato che stanno ottenendo, i masturbatori mentali, è quello di far esclamare a tante persone illustri e al di sopra di ogni sospetto: “Come è possibile che a Ravello ci siano persone di così infimo livello?”. Quanto alla difesa che essi fanno dell’anonimato che alimentano sul web, è quanto mai esplicativa del loro retaggio : 1) Si dicono giovani e fustigatori della corruzione e dell’illegalità; 2) si atteggiano al meglio del paese; 3) hanno la presunzione di essere il meglio mondiale e, pertanto, di dover dirigere loro le orchestre a Villa Rufolo, di fare i direttori e presidenti di tutto quanto c’è da dirigere e presiedere; orbene mi domando:” come è possibile che un siffatto paese con cotanti cervelli debba far ricorso a metodi tipici di camorra, mafia, delinquenza, ignoranza, qual è appunto l’anonimato? Magari si compiacciono con se stessi per il mio continuare a salutare e guardare negli occhi qualcuno di loro, si sentono esseri superiori, sono orgogliosi di combattere contro il “mostro cattivo”.
ü E il paese? La gente comune che fa? Bella domanda!!!!! Ho provato a rispondere , la conclusione cui sono arrivato è che i mutamenti socio-culturali di una comunità sono molto più lenti di quanto un sindaco-sognatore può immaginare. Ravello ha fatto molti passi avanti, ma sicuramente non tanti da consentire alla massa di non sottovalutare l’azione virulenta che il male, il contro, l’infamia possono fare soprattutto sui giovani , devastandoli. In un paese più degno del suo passato, alcune azioni quali scritte sui muri, blog beceri, mancanza di rispetto verso persone perbene e ospiti, avrebbero determinato l’indignazione di tutti. Invece il silenzio, con buona pace di una minoranza che, mortificata e come sempre carina, ha esternato di tutto e di più. D’altra parte, se si considera che un intero gruppo di maggioranza consiliare, a fronte di una esplicita richiesta della Minoranza, si è rifiutato di adottare una delibera di solidarietà a un Consigliere Comunale e ad un Ministro colpiti dalla mano di cui sopra, è quasi normale che ai più non viene l’idea di indignarsi. Tranquillizzo gli illustri colleghi di maggioranza, sindaco 1 e 2 inclusi,: ove mai dovesse apparire qualche scritta infamante nei loro confronti (pare che la mamma degli imbecilli è sempre in cinta), mi farò personalmente promotore di una deliberazione di solidarietà, sperando che anche loro possano ricevere centinaia di attestati da tutt’Italia come è successo a me, senza nessuna differenza fra destra e sinistra. Mi sovviene una domanda che come tante resterà senza risposta: pensano lor signori di maggioranza, con gli amici grafomani, che Ravello ha fatto una bella figura in Italia con gli inni all’idiozia di recente comparsa?????? Pensano di plaudire ai solerti giornalai che hanno dato immediato risalto alla notizia ????? Tutto come previsto: solo una gestione allegra e spensierata del paese.
ü Devo fare ammenda per i tanti: ben consapevole, uno mi era sfuggito: Non ero affatto consapevole che a fronte della mia scelta avrei dovuto subire le seguenti azioni:
· 4 gomme tagliate toyota;
· 1 gomma tagliata 500
;· 1 targa asportata 500;
· 1 cappotte tagliata 500;
· 2 gomme tagliate 500
· 1 sella tagliata vespa;
· 1 cappotte tagliata 500;
· 1 sella tagliata vespa;
· 1 danneggiamento interno 500
· 1 targa tagliata 500 (N. B. Non sono ripetizioni, sono singoli episodi raccolti negli ultimi 36 mesi)
Inutile dire che continuo a salutare anche qualche “ meccanico danneggiatore, e anche qui una domanda sorge spontanea : ma dopo il danneggiamento ti senti meglio? La sera ti addormenti più tranquillo? Quando ti guardi allo specchio ti vedi più bello e coraggioso? Pensi che mi stai rovinando la vita? Se le tue risposte sono SI, continua pure e non ti fermare. Sapere che sto facendo un’opera di carità fa stare meglio pure me.
Dopo tante domande, per così dire retoriche, nel senso che saranno senza risposte, una domanda non retorica c’è e spero di avere risposte.E’ chiaro che continuare così sarebbe alquanto masochistico da parte mia, ma, soprattutto, non sarebbe giusto nei confronti della mia famiglia che non può continuare a subire per colpe sicuramente non sue. Orbene io immagino solo due possibili soluzioni :
1) Si ritorna alle vecchie battaglie ricominciando a seguire con la lente di ingrandimento fatti e misfatti di un’amministrazione sciatta e superficiale, che del diritto amministrativo dimostra di avere una libera interpretazione. Avviamo alcune denunce circostanziate per portare all’attenzione della Magistratura fatti specifici e chiedere espressamente di perseguire i colpevoli.
2) Abbandoniamo il campo lasciando dopo 34 anni ininterrotti il Consiglio Comunale che oramai è una pallida e sbiadita controfigura di ben altri Consigli Comunali, che almeno vedevano sedere Consiglieri Comunali veri e autentici che, quant’anche in italiano approssimato e almeno una volta l’anno o nelle feste comandate, esprimevano il loro pensiero, e non apparivano come statue surreali e silenti, per tre anni semplici comparse in sceneggiate di narcisismo dominante e smidollataggine soccombente. Non come fuga da responsabilità o mancanza di coraggio, ma semplice difesa di una dignità personale che se non sta a cuore ai più, sicuramente sta a cuore a chi come me ha dovuto lottare con i denti per arrivare ai risultati ottenuti e non può consentire che quattro delinquentelli da strapazzo continuino a sparlare .Quale delle due è quella più giusta, saggia e opportuna? C’è una terza possibilità?Su queste domande sarebbe bello poter aprire un dibattito e sentire la maggioranza del paese cosa pensa. Qualche cosa sicuramente farò per supportare la mia decisione finale con il pensiero del maggior numero possibile di persone. Voglio chiudere questa mia riflessione con un pensiero che è diretto unicamente ai guastatori e ai denigratori:Dopo la mia decisione farete bene a darvi una regolata. Non permetterò più a nessuno di calpestare il mio nome ed i miei beni, costi quel che costi. Chi ha provato a farlo prima di voi, peraltro con ben diverso spessore ma non altezza, se ne è pentito amaramente.
INTELLIGENTI PAUCA
venerdì 1 maggio 2009
dalla Terza Lettera di...
LA REPLICA DELL'AMMINISTRAZIONE...
"Ho il pesante sospetto che ci sia perversa regia dietro queste iniziative giornalistiche, che trovo scontranti, messe in atto per sporcare l’immagine del comune". E’ quanto sostiene il sindaco di Ravello Paolo Imperato dopo i due attacchi a mezzo stampa subiti in meno di una settimana.
“Sabato 25 aprile in occasione della presenza del presidente Bassolino, in un momento che doveva essere caratterizzato dalla massima distensione sul piano istituzionale, è apparsa un’intervista di De Masi attraverso la quale si è tentato di delegittimare l’immagine dell’amministrazione comunale, laddove io ritengo invece che l’impegno è stato esaltato dalle dichiarazioni e dall’attenzione che Bassolino ha dedicato ai progetti che la giunta regionale ha finanziato.
Tutte opere di vitale importanza volte innanzitutto a recuperare un pezzo straordinario di storia che è Villa Episcopio, per non parlare dell’auditorium all’aperto, in posizione baricentrica rispetto al Duomo e a Villa Rufolo, senza tacere infine sulla rampa di collegamento che restituirà a isola pedonale via Boccaccio decongestionando anche il traffico veicolare diretto all’auditorium. Oggi leggo questa iniziativa che ha un titolo paradossale e guarda caso oggi c’era il tavolo tecnico presso l’assessorato al turismo della regione Campania chiamato a vagliare il progetto del comune di Ravello presentato attraverso il bando tematico.
Questo è il sospetto. Sulle dieci ragioni espresse io ritengo che ripropongono una polemica inutile, stantia e datata. Perché al di là delle posizioni che a suo tempo abbiamo assunto sull’opera oggi è un dato certo e incontrovertibile: il comune di Ravello è coinvolto in prima linea nel completamento dell’opera. E’ un dato certo che l’intero apparato tecnico stia profondendo eccezionali energie in questa direzione. E’ un dato certo che il sindaco di Ravello si sia fatto portavoce e garante di una esigenza che è quella di vedere rapidamente conclusa l’opera al punto da convocare un collegio di vigilanza interamente dedicato all’accelerazione dei tempi di consegna. Faccio un’ulteriore sottolineatura: il comune non ha mai contrastato la fondazione.
E’ una panzana. Abbiamo contrastato la gestione nel tentativo di aprirla e di orientarne l’azione nell’interesse di tutti i ravellesi in maniera da spalmare i benefici di quest’organismo a favore di tutti gli operatori di questa città e di esaltare tutte le professionalità locali. Sull’ultima parte dell’appello va affermata a tutto tondo la verità, netta, chiara e senza infingimenti. Il comune si è fatto portavoce di una proposta e cioè ha immaginato, come del tutto legittimo, di individuare come partner della gestione dell’auditorium la Fondazione Ravello.
Però si è fatto prima ancora garante e portavoce, interprete della sovranità popolare, di una esigenza più grande che era quella di eliminare una pesantissima anomalia calata sulle nostre teste e costituita dalla occupazione di una importante postazione quale Villa Rufolo in favore del capo dell’opposizione. E non sfugge a nessuno che tutto ciò determini una evidente incompatibilità politica di cui una istituzione neutra quale dovrebbe essere la fondazione dovrebbe farsi carico, ma anche per evitare ovviamente che tutto ciò vada a determinare come puntualmente successo, la creazione di una trama organizzativa interna alla gestione di villa Rufolo del tutto unilaterale e di parte.
Aggiungo che era stato proposto un modello riorganizzativo dell’assetto della fondazione che proprio perché metteva al servizio tutte le strutture in essere e in itinere ( Villa Rufolo, Auditorium, Villa Episcopio, auditorium all’aperto e complesso dell’Annunziata) passasse attraverso una sola e autorevole cabina di regia coordinata da una professionalità al di sopra delle parti nella qualità di direttore generale.
Questa ipotesi di lavoro è stata irresponsabilmente e con ottusa miopia osteggiata dal presidente De Masi. Oggi la situazione è questa: l’amministrazione comunale titolare della struttura auditorium Oscar Niemeyer ha il dovere istituzionale di garantirne il pieno funzionamento. C’è un progetto serio e credibile ma c’è innanzitutto l’impegno ad immaginare una serie di grandi eventi a partire da quello inaugurale la cui validità non può essere da alcuno messa in dubbio pena una pesante caduta nel ridicolo”.
giovedì 30 aprile 2009
...dalla seconda Lettera di...
Egregio Direttore,
Ad onta di queste buone ragioni e dei tentativi di collaborazione messi in atto dalla Fondazione, il Comune di Ravello ha snobbato l’ipotesi quasi naturale di una sinergia gestionale, muovendosi in totale autonomia e senza un progetto a lungo termine. Così si apprende oggi che l’Auditorium progettato da Niemeyer potrebbe essere inaugurato da Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini il prossimo 26 settembre (sempre che il Maestro Muti confermi la data) e, a seguire, ospitare un concerto di Salvatore Accardo, un recital di Michele Campanella, uno spettacolo del corpo di ballo del San Carlo e le finali di un concorso di canto. Costo del progetto 400mila euro. Scompare l’omaggio al Brasile di Niemeyer, un gigante dell’architettura, che, nel progetto di inaugurazione proposto dalla Fondazione al Comune, sarebbe stato celebrato anche attraverso la presenza del presidente Lula.Peccato. Peccato perché dietro questa smania di inaugurazione (da sempre, in Italia, preferita alla manutenzione, come notava Longanesi) non si scorge alcun disegno gestionale concreto e articolato, indispensabile per tenere in vita ed in salute una struttura complessa come l’Auditorium di Ravello. E non si può negare che, invece, le attività della Fondazione Ravello, che hanno nel Festival (150 giorni di programmazione, 110 eventi, otto sezioni, un imponente ritorno di stampa e 79mila fruitori nel 2008) la punta luccicante dell’iceberg, offrano garanzie in tal senso. Ci chiediamo perché tali garanzie non vengano messe a frutto in un’ottica di collaborazione con il Comune.Per allestire il suo ciclo di concerti, il Comune di Ravello è in attesa di finanziamento da parte dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania. Come a dire: il Comune (socio della Fondazione), con i soldi della Regione (altro socio della Fondazione), si accinge a sancire la totale estromissione della Fondazione stessa da quell’Auditorium che quest’ultima ha contribuito a creare in misura determinante. Quando si dice il buon senso, appunto…
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Guarda chi si rivede...
Guido Donatone
Presidente Italia Nostra Napoli
mercoledì 29 aprile 2009
lunedì 27 aprile 2009
Si presenta il Festival sul Cantiere... chi non lo voleva, non lo voleva, chi lo voleva lo voleva scordiamoci il passato...
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